Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Ich bin ein Berliner oggi si dice Anė Israelė non la pensa cosė Lucia Annunziata
Testata: Libero Data: 24 luglio 2005 Pagina: 4 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Lucia sbagli, siamo tutti israeliani»
In merito all'articolo di Lucia Annunziata sulla STAMPA di ieri 23-7-2005 rimandiamo alla critica di ieri su IC, anche per leggerne il testo completo. Sull'articolo dell'Annunziata pubblichiamo oggi il commento di Angelo Pezzana uscito su LIBERO.
Ecco l'articolo: Il titolo, ''Vivere da israeliani'', ci aveva riempito di speranza. > Finalmente, un grande quotidiano come La Stampa apriva la prima pagina senza > il predicozzo sulle colpe dell'Occidente del solito Igor Man, nostalgico di > quando i suoi Fedayin scorrazzavano al comando di Arafat. Finalmente si > evoca Israele, che da tempo infinito vive i suoi 11 settembre, 7 luglio , 11 > marzo, senza che il mondo civile, tranne poche eccezioni, senta il bisogno di > gridare ''siamo tutti israeliani''. Ma la speranza si e' spenta in un > secondo, il tempo di iniziare l'editoriale di Lucia Annunziata, perche' e' > lei l'autrice dell'articolo piu' cinico che ci sia capitato di leggere sugli > attacchi del terrorismo in questi giorni. > L'Israele evocato nel titolo si trasforma immediatamente in una maledizione, > in un destino sciagurato: la ''israelizzazione del mondo occidentale'', > che č stato '' il nucleo duro della battaglia intellettuale dei neo-con > intorno all'avventura irachena''. Londra,New York,Washington si sono > trasformate in Tel Aviv, come dire che se non ci fosse stata l' ''avventura'' > irachena il terrorismo anti-occidentale non si sarebbe manifestato. Avrebbe > si' continuato a colpire Israele, ma noi ne saremmo rimasti fuori. Che > l'assalto e la distruzione delle Twin Towers sia avvenuto ''prima'' e non > ''dopo'' quella che l'Annunziata chiama l'avventura irachena non conta nulla > per la giornalista approdata alla Stampa dopo essere passata dal Manifesto, > da Repubblica, dalla presidenza della Rai, luoghi nei quali una certa > esperienza deve pur essersela fatta. Se non altro a Repubblica, per il quale ha > scritto per svariati anni come corrispondente da Israele. Macche', > ''vogliamo diventare come Israele ?'', chiede preoccupata l'Annunziata, > ''vogliamo diventare come Israele una societa' militarizzata? '', Bene, > allora prepariamoci a perdere tutte le nostre liberta'civili, ci > ispezioneranno gli zainetti per strada,l'America ha gia' violato il Quarto > emendamento, il Patriot Act si e' fatto piu' duro con l'aumento delle > pattuglie per strada,e-mail,telefoni, tutto sara' messo sotto controllo e a noi > cittadini verra' chiesto, come sta avvenendo in Inghilterra, di > ''partecipare'', che in pratica, scrive l'Annunziata, significa fare la spia. > E' questo che vogliamo ? ''Diventare dunque come Israele ?'', torna a > richiedersi la nostra Lucia. Dopo averci proposto un futuro prossimo privo > di liberta' perche' tutto teso alla difesa della sicurezza, l'Annunziata non > dimentica che scrive in prima pagina della Stampa e che quindi non puo' > terrorizzare piu' di tanto i lettori. Massė, accettiamo tutto questo per la > salvezza della democrazia, l'abbiamo gia' fatto ai tempi delle brigate > rosse, possiamo farlo anche oggi, scrive la nostra autrice. Potremmo sbagliarci, ma non ci sembra il > paragone adatto. Chi oggi giustifica il terrorimo, accampando inesistenti > colpe dell'Occidente, negli anni settanta/ottanta definiva i praticanti del > terrorismo nostrano '' compagni che sbagliano'', con tutto l'armamentario > comprensivo e giustificativo che non abbiamo dimenticato, Lo stesso film lo > stiamo rivedendo ora, anche se una parte degli interpreti č cambiata. Non ci > sono piu' le brigate rosse, sostituite dal terrorismo fondamentalista islamico. Il pericolo non č pių una dittatura nazi-comunista del proletariato, ridicola a partire da chi l'aveva promossa, ma una eversione mondiale che ha le sue basi nel fanatismo religioso islamico. Altro che brigate rosse! > Un sentimento di gratitudine a chi ha fatto quel titolo, "vivere da israeliani" ( forse non aveva > letto il pezzo), si, anche noi in Europa stiamo vivendo nelle stesse > condizioni nelle quali hanno quasi sempre vissuto gli israeliani, vorrei > dire un po' meglio, se calcoliamo che qui siamo solo agli inizi.'' Ich bin > ein Berliner'', disse John F.Kennedy davanti al Muro di Berlino. ''Anė > Israelė ", io sono un israeliano, dovrebbero gridare con affetto solidale > gli europei, anche loro oggi sotto attacco. Chissa' che non succeda. > >
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirā una e-mail giā pronta per essere compilata e spedita.