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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Corriere dell a Sera Rassegna Stampa
26.05.2005 L'Iraq deve imparare che le democrazie hanno bisogno delle opposizioni
un articolo di Bernard Lewis

Testata:Corriere dell a Sera
Autore: Bernard Lewis
Titolo: «Opposizione di Sua Maestà per l'Iraq»
Il CORRIERE DELLA SERA di giovedì 26 maggio 2005 pubblica in prima pagina un articolo di Bernard Lewis sul processo di democratizzazione dell'Iraq.

Ecco il testo:

Gli iracheni hanno fatto incredibili progressi verso la democrazia, dapprima con elezioni libere e pluralistiche, poi negoziando liberamente una serie di accordi per formare una coalizione di governo che comprendesse componenti diverse, solo fino a poco tempo fa in conflitto tra loro. In un Paese in cui la libertà e i compromessi sono ugualmente sconosciuti, si tratta di passi da gigante. Tuttavia resta da compiere un'ulteriore tappa verso la democratizzazione.
La presunzione, non espressa dai partiti iracheni come dai loro sostenitori esterni o avversari, sembra esser quella che per far parte del processo politico bisogna essere al governo. Se ciò non è possibile, non si ha alcun ruolo nella vita politica e le uniche chance consistono nella sottomissione o in una resistenza fatta di boicottaggi, sabotaggi, terrore e insurrezioni armate. È un'opinione profondamente sbagliata: infatti la seconda componente fondamentale di ogni sistema democratico è l'opposizione.
Il compito di un'opposizione democratica non è quello di opporsi al regime, anche se ci si può provare mediante processi democratici che ne correggano o ne modifichino il funzionamento, bensì di opporsi al governo, sforzandosi di vincerlo e di sostituirlo alle successive elezioni e, nel frattempo, di sottoporre le azioni, le espressioni e le politiche di quello a una critica minuziosa, ma giusta. Tale ruolo è riconosciuto nel mondo anche da alcune pseudodemocrazie che si circondano di una pseudoopposizione sottomessa e compiacente. Non è abbastanza. Un'opposizione dev'essere reale e libera, con vere e pari possibilità di vincere. Altrimenti il processo democratico si trasforma in una partita di calcio cui partecipi una sola squadra.
In Gran Bretagna, il nome tradizionale per chi siede in Parlamento nei banchi opposti a quelli del governo, sulla base di un confronto quotidiano, è « l'opposizione leale di Sua Maestà » . Questo termine talvolta suscita il riso e non riesce a essere capito in Paesi con tradizioni politiche diverse. Esprime tuttavia un'importante verità. Un'opposizione leale è la componente fondamentale di ogni governo democratico, ma la lealtà e l'opposizione devono essere autentiche.

traduzione di Maria Laura Vanorio Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta il 24 maggio sul Wall Street Journal Europe
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