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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Agi - Adnkronos Rassegna Stampa
26.05.2005 Accordi e piani in vista del disimpegno da Gaza, la minaccia di Hezbollah
notizie d'agenzia dal Medio Oriente

Testata:Agi - Adnkronos
Autore: la redazione
Titolo: «M.O./ ritiro Gaza esercito Israele rivela dettagli operazioni - Libano: Hezbollah, taglieremo le mani a chi cercherà disarmarci - M.O.:maggioranza coloni Gaza ha concluso intesa con governo»
Tre lanci d'agenzia dal Medio Oriente. Il primo, APCOM sui piani dell'esercito israeliano per il ritiro da Gaza:
Tel Aviv, 25 mag. (Apcom) - L'esercito israeliano ha svelato oggi
i dettagli dei preparativi del ritiro dalla Striscia di Gaza,
previsto per il 15 agosto. Le operazioni dureranno quattro
settimane, nel corso delle quali saranno evacuati i 21
insediamenti della Striscia e e altri quattro della Cisgiordania.
"Il 15 agosto saremo pronti", ha detto un alto ufficiale
dell'esercito israeliano, che ha parlato in condizione di
anonimato in una conferenza stampa tenuta presso il Ministero
della Difesa a Tel Aviv, la prima in assoluto dedicata
all'organizzazione del ritiro, voluto dal premier israeliano
Ariel Sharon.

"Ci potranno essere opposizioni violente, ma da parte di
estremisti che vengono da fuori della Striscia di Gaza", ha detto
l'ufficiale. "Alcuni coloni potranno aprire il fuoco o alzare le
mani contro i nostri soldati" e "per questo ci stiamo
preparando". "Gli autori di eventuali violenze saranno perseguiti
dalla giustizia civile e messi in prigione".

Secondo l'ufficiale, la collaborazione tra Israele e l'Autorità
Palestinese sarà "reale", ma ciò non impedirà ai gruppi armati
palestinesi di lanciare attacchi contro l'esercito e la polizia
israeliana, "per mostrare al mondo che Israele è costretto a
lasciare Gaza sotto il fuoco". A partire da giugno - ha aggiunto
l'ufficiale - gli spostamenti dei cittadini israeliani da Israele
agli insediamenti saranno strettamente controllati, per impedire
l'afflusso di "rinforzi" all'interno delle colonie.

La Striscia di Gaza sarà chiusa in luglio da migliaia di
soldati, mentre migliaia di poliziotti cominceranno a convergere
verso il teatro delle operazioni.

Poliziotti e soldati non saranno armati, e saranno dotati di
idranti per disperdere coloro che opporranno resistenza. Unità
speciali, armate, si terranno ai margini, pronte a intervenire
in caso di violenze.

Dal 15 agosto nessun israeliano potrà più entrare nelle colonie.
Ogni giorno, a partire da quella data, saranno evacuate da una a
tre colonie, cominciando da quelle dove minore è la resistenza.
Nelle prime tre settimane saranno evacuate quindi le colonie
della Striscia, mentre nella quarta settimana saranno evacuate le
quattro colonie del nord della Cisgiordania.

"Ci vorrà più tempo se dovremo affrontare le violenze degli
estremisti israeliani e gli attacchi dei palestinesi", ha detto
l'ufficiale, che prevede anche una ripresa degli attacchi da
parte di Hezbollah lungo la frontiera con il Libano.

I giornalisti saranno autorizzati a recarsi sul posto solo se
accompagnati dai soldati. Una sala stampa sarà comunque allestita
in un kibbutz nei pressi della Striscia.(fonte Afp)
Dall'agenzia AGI-Reuters sull'accordo raggiunto dal governo con una parte dei coloni:
(AGI/REUTERS) - Gerusalemme, 26 mag. - La maggioranza dei
coloni israeliani insediati nella Striscia di Gaza ha concluso
un'intesa con il governo di Ariel Sharon per abbandonare
l'enclave palestinese senza opporre resistenza al piano del
premier per il suo sgombero unilaterale e definitivo, in
programma a partire dalla meta' di agosto. Lo riferisce oggi il
quotidiano a maggiore tiratura dello Stato ebraico, 'Yedioth
Ahronoth', secondo cui l'accordo e' stato ormai sottoscritto
dai rappresentanti di almeno un migliaio di famiglie di coloni,
che costituiscono nel loro complesso oltre la meta' della
popolazione degli insediamenti interessati dal ritiro, pari a
8.500 anime. I termini dell'accordo prevedono in particolare il
trasferimento in massa dei firmatari in una nuova struttura
collettiva, chiamata Netzanim, che si estende lungo la costa
israeliana nei pressi della citta' di Ashkelon, al sud. Il
nucleo essenziale della comunita' che andra' a stabilirvisi
sara' formato dagli ex residenti di Gush Katif, il piu'
importante blocco d'insediamenti attualmente esistente a Gaza;
stando al giornale, Netzanim e' un vasto appezzamento di terra
di ottima ubicazione e dalle eccellenti potenzialita'
economiche. (AGI)
Infine una ADNKRONOS sulle minacce di Hezbollah a Israele, al Libano e alla comunità internazionale:
Beirut, 25 mag. - (Adnkronos/Dpa) - Lo sceicco Hassan Nasrallah,
il leader di Hezbollah, ha minacciato di ''tagliare le mani'' a
chiunque cerchi di disarmare il suo movimento. ''Noi non permetteremo
a nessuno di disarmarci'' ha aggiunto, riferendosi alla risoluzione
del Consiglio di Sicurezza 1559 approvata lo scorso settembre che
chiede, tra l'altro, il disarmo di tutte le milizie in Libano, con un
chiaro riferimento al movimento sciita.

''Gli americani ed i loro alleati sionisti stanno lavorando per
far applicare questa parte della risoluzione'' ha detto lo sceicco
parlando a decine di migliaia di sostenitori a Bint Jebril, cittadina
sciita poco distante dal confine con Israele, in occasione del quinto
anniversario del ritiro israeliano dalla Fascia di sicurezza nel
Libano meridionale.

E' poi tornato a minacciare, ricordando che il Partito di Dio
possiede oltre 12mila missili che puo' usare contro il nord d'Israele.
''L'intero nord della Palestina occupata - ha detto - come tutti i
suoi insediamenti, fattori e campi coltivati sono alla portata della
gittata delle armi dei combattenti della resistenza islamica''
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