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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Mattino Rassegna Stampa
25.05.2005 Le responsabilità per il conflitto con i palestinesi sono tutte di Israele
titolo e articolo servono a indurre questa idea

Testata: Il Mattino
Data: 25 maggio 2005
Pagina: 7
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Appello di D’Alema e Fassino «Uno Stato ai palestinesi»»
IL MATTINO di mercoledì 25 maggio 2005 pubblica un articolo di Michele Giorgio intitolato "Appello di D’Alema e Fassino «Uno Stato ai palestinesi»", in modo da indurre il lettore a credere che il problema da risolvere sia unicamente la nascita di uno Stato palestinese e che le responsabilità ricadano tutte su Israele.

Anche l'articolo contribuisce a instillare questa idea, concentrandosi sul tema dell'"unilateralismo".

Ecco il testo:

Gerusalemme. Il presidente dei Ds Massimo D'Alema, che da anni segue l’evolversi della situazione in Medio Oriente, ha lanciato ieri a Ramallah, davanti a 200 rappresentanti dell’Internazionale Socialista (Is), un forte appello affinchè il mondo agisca per favorire il successo del piano di ritiro israeliano da Gaza varato dal governo di Ariel Sharon. «La Comunità internazionale deve agire ora, per aiutare Israele e i palestinesi a risolvere i problemi sociali ed economici, altrimenti il ritiro da Gaza rischia di essere un fallimento». Nel suo intervento il presidente Ds ha però sottolineato che il piano non deve essere unilaterale. «Dopo l'elezione democratica del presidente palestinese Abu Mazen, l'unilateralismo non è più accettabile» ha affermato, auspicando che si proceda velocemente a un negoziato che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e offra soluzioni alle questioni aperte di Gerusalemme, dei profughi palestinesi e della sicurezza di Israele. Il segretario Ds Piero Fassino, anch’egli presente ai lavori dell’Internazionale Socialista, ha esortato le parti a non lasciarsi sfuggire le opportunità che, sia pure tra tanti problemi, si sono create per rilanciare il processo di pace israelo-palestinese. Fassino ha anche annunciato che questa estate effettuerà un viaggio in diversi Paesi del Medio Oriente, durante il quale incontrerà Sharon, il vicepremier Shimon Peres e il presidente palestinese Abu Mazen. Il segretario Ds ha affermato che «le decisioni che Sharon ha preso negli ultimi tempi vanno nella direzione di favorire un processo di pace, e sono diverse da quelle che ha preso in passato». La riunione dell’Is si è chiusa con una risoluzione che invita israeliani e palestinesi e gli altri popoli della regione a dar vita ad una organizzazione per la sicurezza e la cooperazione, simile all’Osce europea. «Con il sostegno dell'Unione Europea e degli Stati Uniti, i Paesi del Medio Oriente potranno scegliere il modello Osce», l'istituzione che ha aiutato il «superamento delle divisioni fra Est e Ovest e la costruzione di una nuova Europa», è scritto nel documento finale.
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