Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Anp: slitta il voto di luglio. Contatti tra Stati Uniti e Hamas? una cronaca corretta, e una notizia preoccupante
Testata: Avvenire Data: 24 maggio 2005 Pagina: 25 Autore: un giornalista Titolo: «Braccio di ferro nell'Anp: «Slitterà il voto di luglio», via ai contatti diretti con gli Stati Uniti»
Rimandate le elezioni politiche palestinesi di luglio, mentre il portavoce di Hamas annuncia contatti con Stati Uniti e Gran Bretagna. L'organizzazione terroristica si dice disposta a trattative politiche con chiunque, tranne che con Israele. Un'indicazione abbastanza chiara del contributo che il "dialogo" con Hamas può dare alla pace: plausibilmente nessuno. Mentre tale dialogo può pericolosamente riuscire a legittimare un'organizzazione terroristica che vuole distruggere Israele.
Ecco il testo della cronaca pubblicata da AVVENIRE di martedì 24 maggio 2005 : La Commissione elettorale palestinese ha annunciato che le elezioni politiche nei Territori palestinesi non potranno tenersi nella data fissata, il 17 luglio, ma slitteranno di qualche giorno. Per completare tutte le procedure servono almeno due mesi, è stato spiegato, il tempo necessario per la ratifica della nuova legge elettorale, non ancora firmata dal presidente palestinese Abu Mazen (nella foto). Il rinvio della scadenza rischia di acuire i contrasti tra Fatah, la fazione che fa capo al presidente Abu Mazen, e Hamas che per la prima volta si presenta a una consultazione per il rinnovo del Parlamento (alle ultime amministrative il Movimento per la resistenza islamica ha conquistato molti consensi e potrebbe ripetere il successo anche alle politiche). E che la tensione stia salendo in modo preoccupante è testimoniato dal fatto che ieri, a Ramallah, la polizia palestinese è stata costretta ad aprire il fuoco, sia pure limitandosi a sparare colpi di avvertimento in aria, per proteggere Abu Mazen e impedire a decine di dimostranti di irrompere nella Muqata, il quartier generale dell'Anp. I manifestanti intendevano esprimere tutta la loro rabbia per quella che essi considerano la mancata adozione, da parte dei vertici dell'Anp, di una linea d'azione ferma nei confronti di Israele e del suo cosiddetto muro di sicurezza. Intanto secondo il quotidiano al-Quds di Gerusalemme Est, che cita un portavoce di Hamas, ci sarebbero contatti diretti fra Hamas e rappresentanti ufficiali di Stati Uniti e Gran Bretagna (Paesi che considerano Hamas un'organizzazione terroristica). Secondo il portavoce Mushir al-Masri, la sua organizzazione è «pronta a un dialogo con qualsiasi forza internazionale, fatta eccezione per Israele». Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.