Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Turismo ideologico e di propaganda Un problema non più rinviabile
Testata: L'Opinione Data: 14 maggio 2005 Pagina: 3 Autore: Stefano Magni Titolo: «Visite mal guidate»
Su L'OPINIONE di oggi 14 maggio 2005 Stefano Magni commenta i viaggi turistici in "terra santa" (guai a chiamarla Israele !) che le organizzazioni religiose cattoliche organizzano in Israele. E' un problema tutt'altro che nuovo e che si riproduce sempre senza alcun cambiamento. I "pellegrini" arrivani in Israele, vedono solo i luoghi della tradizione cattolica e basta. Se non avessero il timbro sul passaporto non saprebbero nemmeno di essere stati in Israele. Naturalmente non visitano altro che i luoghi santi. Non è un programma deciso a caso. Ci chiediamo se in Vaticano non ci sia qualcuno di buona volontà e con il potere di intervento. L'organizzazione di questi viaggi è uno scandalo. Ci sarà questo qualcuno ?
Ecco il pezzo dell'OPINIONE: Visite mal guidate
Ciceroni anti israeliani e antisemiti nei viaggi in Terra Santa Gli optional del turismo sacro di francescani e cappuccini
³Sono andato una settimana in Israele, un viaggio per visitare i Luoghi Santi. Ma l¹obiettivo degli organizzatori era anche quello di far conoscere la situazione israelo-palestinese in una prospettiva di pace², ci spiega Marco F., recatosi in Terra Santa come tanti altri turisti italiani in un viaggio organizzato da frati Cappuccini e Francescani. In molti casi l¹informazione che ci arriva dai media distorce gli eventi. Meglio farsene un¹idea direttamente con un viaggio culturalmente impegnato. Ma la guida, un religioso, cosa spiegava ai turisti italiani? ³Sono rimasto molto colpito dalla violenza verbale con cui venivano descritte le vicende in chiave puramente anti-israeliana. Per esempio la costruzione della barriera difensiva, chiamata "muro" dalla nostra guida, è stata presentata come un atto di prevaricazione da parte di Israele. In generale le ragioni della crisi venivano addebitate, in modo costante, all' "arroganza" di Israele, descritto come uno "Stato militarista" che "persegue una politica di apartheid" nei confronti del popolo palestinese. Non si è mai parlato del terrorismo islamista. Non un solo accenno agli autobus e ai locali fatti esplodere dai terroristi suicidi. A dar retta alla nostra guida, contro Israele non c'è mai stato terrorismo. Siamo abbastanza abituati a sentir parlare in questi termini del conflitto israelo-palestinese, ma a quanto pare i pacifici fraticelli che avevano organizzato il viaggio non si fermavano alle sole critiche di natura politica, bensì i loro commenti sfociavano in qualcosaltro: Gli Ebrei ci venivano sempre descritti come persone chiuse, arroganti e sfruttatrici. Ci veniva detto che controllano le banche e la finanza internazionale, che hanno lobby potentissime a livello mondiale con cui riescono ad ottenere l¹appoggio internazionale. Guida scalmanata? A quanto pare non era il solo, perché Marco F. sostiene anche che: "Non solo la guida, ma anche tutti gli organizzatori del viaggio impostavano i loro discorsi su queste frequenze". Insomma: gli Ebrei si rimpiangono solo quando muoiono nei campi di sterminio nazisti? Nemmeno, perché, da quanto ci spiega il nostro turista: "Il viaggio prevedeva anche una visita al Memoriale dell¹Olocausto, ma la cosa è stata vissuta con un certo fastidio dagli organizzatori. È stata commentata come una tappa fuori luogo, organizzata solo per ingraziarsi gli ospiti ebrei. Citando testualmente la guida, è stata "una leccata di piedi all'Ebraismo". Lo stesso dramma dell¹Olocausto ci è stato descritto come un evento "mediaticamente sovraesposto, sfruttato per giustificare il predominio di Israele di fronte all¹opinione pubblica internazionale".
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