Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Un episodio di antisemitismo quando "ebreo" diventa un insulto
Testata:Informazione Corretta Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Un episodio di antisemitismo»
Pubblichiamo un articolo di Dimitri Buffa su un fatto di cronaca italiana, assai significativo dell'intolleranza e dell' antisemitismo ancora diffusi anche nel nostro paese, certamente alimentati dalla diffamazione di Israele. Ecco il testo: Esiste un altro antisemitismo, che spesso non riguarda nemmeno esponenti della comunità ebraica. Quello che sceglie come vittime i vicini di casa in banali liti condominiali. Perchè incidere con una chiave la stella di Davide e la scritta "Jud" per qualcuno è l'insulto più appropriato e infamante quando deve mandare un messaggio a qualcun altro che gli sta sul cosiddetto. E' successo proprio così ieri mattina a Roma al povero avvocato Antonio Manca Graziadei, che non è neppure ebreo, ma che da anni è in lite condominiale con il proprio vicino Ferdinando Belli, dipendente del Vaticano (toh!). Di prima mattina Manca ha sorpreso Belli ad armeggiare attorno alla propria Mini Cooper verde insieme alla figlia piccola. Si avvicina e i due scappano e l'avvocato constata sulla portiera un graffito dall' ignobile e inequivocabile valenza antisemita, cioè la scritta "Jud" e la stella di Davide accanto. Immediatamente chiama i carabinieri e denuncia il fatto e il vicino. Potrebbe sembrare un episodio grottesco, da suscitare il riso se non ci fosse invece da piangere. Ma la morale di questa storia si riassume così: un dipendente del Vaticano da l'esempio alla figlia piccola e la trascina a essere complice di un insulto contro gli ebrei che evidentemente per lui rappresentano il massimo dell'abiezione solo per punire il vicino reo di essere in cusa con lui per motivi di allaccio fognario. Oltre alle scritte ha eseguito danneggiamenti ai tergicristallo della Mini. Ma questi vanno rubricati sotto il teppismo comune. Non politico. Di certo l'atmosfera a Roma,a proposito di antisemitismo e dintorni, deve avere raggiunto il limite della saturazione se ci sono individui che si sentono autorizzati a usare i metodi dei nazisti anche in banali liti condominiali. Speriamo che adesso qualcuno punisca, secondo i dettami della legge Mancino che si usano anche per gli ultrà da stadio, il dipendente del Vaticano in questione.