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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L' Unità Rassegna Stampa
01.02.2005 L'infallibile sistema giudiziario di Hamas
persuade i cronisti del quotidiano

Testata:L' Unità
Autore: un giornalista
Titolo: «Bimba palestinese uccisa a scuola»
L’UNITA' di martedì 1 febbraio 2005 pubblica un breve articolo non firmato a proposito della morte di una bambina palestinese, avvenuta nella striscia di Gaza. Il tono è drammatico, si parla di speranze troncate, storie di profughi e così via: uno spaccato della sofferenza del popolo palestinese, imputabile "senza se e senza ma" a Israele. Poco importa che l’esercito israeliano abbia chiarito che la sua più vicina postazione è troppo distante perché la bambina possa essere stata raggiunta da colpi da lì provenienti. Hamas, in virtù del suo sistema giudiziario infallibile, ha già emesso la sua sentenza e di conseguenza ripreso con il lancio di missili Qassam. Il quotidiano dei DS, attraverso il taglio propagandistico dato alla notizia, sembra sposare quest’ultima tesi. Di seguito il pezzo.
GERUSALEMME Norhan Deeb aveva dieci anni. Era una bambina palestinese. Una bambina di Rafah, nel sud di Gaza. Norhan frequentava la scuola elementare «Co-Ed B» dell’Unrwa, l’agenzia di sostegno ai profughi palestinesi. Sono oggi di speranza, questi, in Terrasanta. Speranza di un «Nuovo Inizio» fra israeliani e palestinesi, fra il presidente dell’Anp Abu Mazen e il premier israeliano Ariel Sharon. Ma Norhan Deeb non vivrà questa speranza. Perché la sua vita è stata spezzata ieri mattina. Norhan era in fila con le amichette quando è stata centrata alla testa. La piccola palestinese è deceduta poco dopo in ospedale. Una bambina che era vicina a lei è rimasta ferita. La scuola, che è circondata da alte mura, si trova a 800 metri dal confine con l’Egitto e a 600 metri da una postazione militare israeliana. Secondo l’ Unrwa, la piccola è stata colpita mentre era all’interno del cortile: in un punto, cioè teoricamente al riparo dagli spari esterni. Ieri sera, dopo aver compiuto una indagine in materia, un portavoce militare a Tel Aviv ha detto che non risulta che alcun soldato abbia aperto il fuoco nella direzione della scuola. Israele, ha aggiunto, è pronto a partecipare ad una indagine congiunta con le forze di sicurezza palestinesi. Ma fin dal primo pomeriggio Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, è giunto alla conclusione che la uccisione della bambina era da imputarsi ai militari israeliani, e che essa non era affatto casuale. Di conseguenza i mortai islamici sono prontamente tornati a tuonare colpendo otto volte in rapida successione obiettivi israeliani nelle colonie di Neveh Dekalim, di Gadid, di Morag. Alcuni edifici sono stati centrati, per puro caso non si sono avute altre vittime.
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