Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Più una profanazione che un omaggio dichiarazioni fuori luogo di un deputato AN a Yad Vashem. impari la storia
Testata: Corriere della Sera Data: 25 gennaio 2005 Pagina: 14 Autore: un giornalista Titolo: «"L'Italia fascista non condivise le leggi razziali"»
Il CORRIERE DELLA SERA di martedì 25 gennaio 2005 pubblica un trafiletto sulle dichiarazioni rilasciate a Gerusalemme, dopo una visita a Yad Vashem dal'ex parlamentare di An Domenico Gramazio. Con il commento di Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma, da noi condiviso. Le responsabilità del fascismo nella Shoah sono innegabile e sono la logica conseguenza delle precedenti scelte di quel regime, dall'allennza con Hitler alle leggi razziali. Ecco l'articolo: GERUSALEMME — L'ex parlamentare di An Domenico Gramazio, da sempre esponente duro e puro della corrente destra sociale, ha visitato ieri lo Yad Vashem, il memoriale della Shoah dove un anno fa il presidente di An definì il fascismo un « male assoluto » . Gramazio ha scritto « mai più » sul registro all'uscita del memoriale, ma è tornato a criticare lo strappo di Fini. « Il regime fascista — ha detto Gramazio — fece leggi razziste trascinato dall'accordo con la Germania, ma in realtà l'Italia anche fascista non condivise queste leggi » . Dura la reazione di Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma: « Le dichiarazioni del signor Gramazio si configurano più come una profanazione che come un omaggio » . Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.