Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Il valore economico degli insediamenti un buon articolo, che smentisce Tramballi
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 24 gennaio 2005 Pagina: 7 Autore: Roberto Bongiorni Titolo: «Katif, la colonia agricola che scomparirà»
La pagina 7 dell'edizione di domenica 23 gennaio del quotidiano di Confindustria, è dedicata al progetto di sgombero degli insediamenti ebraici a Gaza, voluta dal premier Sharon, con un ritratto del villaggio più rappresentativo, quello di Katif.
Il titolo dell'articolo principale, firmato da Roberto Bongiorni è: "Katif, la colonia agricola che scomparirà" Sostanzialmente un pezzo di informazione corretta con alcune interviste degli abitanti del posto e sicuramente molto meglio della propaganda sotto forma di articolo propinata ai lettori dallo stesso Bongiorni sul Sole del 6 gennaio 2005 (V. recensione, e forse per quel servizio la compagnia di Tramballi ha influito negativamente). Più in basso due interviste-confronto: il parere positivo allo sgombero degli insediamenti da parte dello scrittore israeliano David Grossman e quello sostanzialmente critico del direttore del Center for Strategic Studies all'Università Bar Ilan di Tel Aviv, Efraim Inbar.
Ma quello che ci ha colpito di quanto pubblicato in questa pagina, è l'importanza economica che, giustamente, il giornalista del Sole, attraverso dati e cifre, ha attribuito a questi insediamenti. A Katif, vengono prodotti ortaggi biologici e spezie (quando invece prima della costruzione degli insediamenti vi erano solo sabbia e aridità), che contribuiscono nella misura del 45% (per i pomodori), all'export israeliano. Insediamenti che, tra l'altro, producono reddito per circa 2mila palestinesi che ogni giorno passano i check-point per recarsi al lavoro.
Ebbene, leggete quello che, solo qualche giorno fa, ha scritto Tramballi sullo stesso argomento (V. recensione Sole24ore del 16 gennaio 2005): "Il fenomeno delle colonie ha creato una nuova società nazional-religiosa molto determinata: ma dal punto di vista economico ha prodotto dei parassiti." Capito? Per Tramballi chi contribuisce per il 45% all'export di ortaggi di un paese, chi fornisce reddito per 2mila lavoratori arabi, è un parassita. E sì che, lavorando in un quotidiano economico, l'economia dovrebbe essere pane. Indigesto, evidentemente.
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