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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.12.2004 La sinistra mummificata
mentre tutto cambia in Medio Oriente, resta immutatato il suo odio per Israele. Un articolo di Deborah Fait

Testata:Informazione Corretta
Autore: Deborah Fait
Titolo: «La sinistra mummificata»
E' strano e piacevole come, dopo la morte di Arafat, il mondo intorno a noi stia cambiando ed e' strano e deprimente come a sinistra non cambi mai niente.
Statici come le mummie.
Abu Mazen ha fatto il giro dei paesi arabi per ricucire gli strappi fatti in passato dal suo defunto boss, e' andato in Kuwait, in Arabia Saudita, ha chiesto umilmente scusa per l'alleanza con Saddam Hussein e per il tradimento verso chi mandava bilioni di dollari sui conti del nefasto raiss.
La televisione di stato palestinese ha dimmezzato i programmi di odio contro Israele e comunque fa meno pubblicita' alla santita' del martirio cioe' al lavoro infame dei kamikaze. La conseguenza e' che in Israele si sta piu' tranquilli e la paura quotidiana resta, speriamo, un terribile ricordo. Non ci illudiamo che non ci saranno mai piu' attentati, li subivamo prima del 2000, li subiremo ancora ma non saranno piu' dieci, quindici al giorno ed e' gia' una bella consolazione. Tutto e' relativo.

Sharon sta portando a termine ogni sua promessa, e' riuscito a fare l'alleanza col Labor senza tuttavia dare alla sinistra i ministeri piu' ambiti e inutilmente richiesti.
Entro il 2005 sara' effettuato il ritiro da Gaza e ci aspetteranno momenti molto dolorosi perche' Il paradiso creato da generazioni di agricoltori ebrei verra' distrutto. Le serre che ricoprono le dune , le coltivazioni biologiche che riforniscono l'Europa e l'America di fiori e di verdure assolutamente kasher perche' senza vermi, 400 fattorie modello che davano lavoro a palestinesi e thailandesi , tutto verra' distrutto, spianato e la sabbia che restera' verra' consegnata ad altri.
Buon pro' gli faccia e poi staremo a vedere di cosa saranno capaci visto che oltre le dune del paradiso creato dagli ebrei tutto il resto e' desolazione e sporcizia.
Il 25 dicembre Abu Mazen potra' andare alla messa di mezzanotte a Betlemme per concessione del Governo israeliano che ha tolto il veto non essendoci piu' la demoniaca presenza di Arafat e finalmente quella sedia non sara' piu' sinistramente vuota e ricoperta dal bieco simbolo della morte, la kafiah bianca e nera, inamidata a forma di Israele.
Si, tutto lentamente e inevitabilmente sta cambiando.
E' vero che l'Universita' islamica di Gaza presenta ancora le cartine della Palestina che comprendono tutto Israele.
E' anche vero che esiste ancora la propaganda araba che inneggia all'eliminazione di Israele ma nonostante tutto si respira un'aria diversa e piu' pulita in questa parte del Medio Oriente.
Stanno arrivando i ministri europei a dichiararci timidamente la loro amicizia ed e' inevitabile non ricordare cosa accadeva prima quando chi andava a Ramallah doveva sorbirsi lacrime di coccodrillo e bacetti sul viso e sulle mani dati da labbrone rosse e bavose e ascoltava, tra una pioggia di sputi, parole sconnesse e false.
Chi veniva a Gerusalemme per ascoltare promesse di pace ripartiva speranzoso e immediatamente ecco il bum dei kamikaze per far capire che il demonio sputacchiante, la' a Ramallah, non era d'accordo.
Dopo anni di gelo colla Francia e innumerevoli offese rivolte a Israele, ecco le parole di distensione di Nikolas Sarkozy, leader dell'opposizione francese, che in pochi minuti pronuncia decine di volte la parola "ami" e, alla conferenza di Herzeliya, dice a Sharon: "Voglio dirvi quanto ammiri il vostro personale coraggio che da una grande speranza per la pace".
Un francese che dice queste cose a un israeliano? E non solo a un israeliano ma al Premier Sharon, odiato in Gallia come la peste.
Sembra passato un secolo da quando l'ambasciatore di Francia descriveva Israele come "quel piccolo paese di merda...", oggi si parla di amicizia.
Lentamente dunque, inesorabilmente, tutto sta cambiando solo l'odio della sinistra resta immutato, mummificato e antistorico oltre che disgustoso.
Basta entrare in Internet per leggere offese e infamie, basta aprire un qualsiasi quotidiano della sinistra italiana per trovarvi menzogne e demonizzazioni, per essere informati che capetti comunisti vanno ad abbracciare capi terroristi hezbollah.
I comunisti, orfani di Arafat, non riescono a rassegnarsi e si consolano della perdita con altri terroristi ugualmente feroci, ugualmente demoniaci , ugualmente pregni di odio contro Israele e gli ebrei.
Sono antisionisti?
questa e' la loro scusa e la giustificazione per le infamie con cui nel corso di 40 anni hanno ricoperto Israele, e' il paravento dietro il quale vilmente si nascondono.
E' vero, sono antisionisti perche' rifiutano l'esistenza di Israele.
Sono antisemiti?
questa e' la verita perche' , odiando gli ebrei, non potrebbero mai accettare l'esistenza di uno Stato ebraico.
Per questo motivo fingono di non vedere e di non capire che la morte del loro idolo ha fatto crollare il tunnel dentro il quale ci dibattevamo e stiamo vedendo il cielo.
Il cielo si chiama Israele ed e' stellato e bello come questo Paese.
Se i palestinesi vorranno guardare il loro cielo sara' un bene per tutti, se vorranno continuare la loro opera distruttiva e restare nelle tenebre dell'odio lo faranno da soli appoggiati naturalmente dai loro fratelli della sinistra europea, gli stessi che, pericolosi per la loro incoscienza, stanno ascoltando i turchi urlare :"domineremo l'Europa".




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