sabato 17 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Riformista Rassegna Stampa
15.12.2004 La Francia si accorge che gli Hezbollah sono antisemiti
proteste del gruppo terroristico per la chiusura della televisione Al Manar

Testata:Il Riformista
Autore: un giornalista
Titolo: «Gli hezbollah reclamano il salvacondotto dell’etere»
A pagina 4 IL RIFORMISTA di giovedì 15-12-04 pubblica un articolo sulla chiusura in Francia della televisione di Hezbollah Al Manar, dopo la "scoperta" della sua programmazione antisemita:
Ecco l'articolo:

Parigi. Alle 15 di ieri la rete televisiva Al Manar, espressione del movimento estremista sciita libanese degli Hezbollah, ha smesso di trasmettere verso la Francia (e quindi verso l’Europa) attraverso il satellite Eutelsat. Questa scelta è stata compiuta per evitare che le altre reti arabe, il cui segnale rimbalza sul vecchio continente via lo stesso satellite, venissero a loro volta spente da Eutelsat in omaggio alla decisione con cui il Consiglio di Stato francese ha deciso l’altra notte di proibire le trasmissioni di Al Manar a causa del loro contenuto violento e antisemita, in palese contrasto con gli impegni assunti dalla stessa emittente con le autorità di Parigi. In realtà queste ultime sono imbarazzatissime perché avevano aperto una "linea di credito" morale a un’emittente già arcinota per la propria predicazione di odio.
Intanto i responsabili di Al Manar passano al contrattacco. «Così come la Francia ha usato la radio contro l’occupazione tedesca, noi abbiamo il diritto di usare la televisione contro l’occupazione israeliana», dice Hassan Fadlhallah, direttore dell’informazione della tv sciita libanese. Il paragone tra nazisti e israeliani è tutto un programma. Del resto le comunità ebraiche francesi avevano messo in guardia il Consiglio superiore dell’audiovisivo (Csa), l’autorità quasi assoluta che vigila in Francia sul settore della comunicazione radiofonica e televisiva, che il 19 novembre scorso ha voluto egualmente firmare con Al Manar una "convenzione" che non aveva alcuna chance d’essere rispettata. I nove "saggi" del Csa (tre dei quali scelti dal presidente della Repubblica, tre dal presidente del Senato e tre dal presidente dell’Assemblea nazionale) hanno così dato l’impressione di non conoscere le reali programmazioni di Al Manar, che fanno ad esempio l’apologia dei kamikaze palestinesi, autori di attentati contro la popolazione civile israeliana.
L’accordo del 19 novembre scorso ha permesso ad Al Manar di "salire" sul satellite Eutelsat per trasmettere i programmi (tutti in lingua araba) verso il territorio francese. In quel modo il Csa transalpino ha di fatto aperto alla tv degli estremisti libanesi anche le porte di gran parte dell’Unione europea. Una volta firmata la "convenzione" - che imponeva ad Al Manar di rispettare un codice di comportamento, evitando ad esempio le espressioni razziste e antisemite - la comunità araba francese si è vista rovesciare addosso una predicazione intrisa d’atteggiamenti estremisti. Il governo francese si è trovato in un grave imbarazzo, mentre dalla comunità ebraica transalpina si sono moltiplicati i messaggi di protesta. L’intero palinsesto di Al Manar, telenovele comprese, è ispirato dall’idea di presentare Israele come una sorta di frutto del demonio. Gli incitamenti all’odio vengono formulati e ripetuti in tutti o quasi i programmi, eccezion fatta per le previsioni del tempo. Due settimane di trasmissioni hanno convinto il primo ministro Jean-Pierre Raffarin a dichiarare che «i valori di Al Manar sono incompatibili con quelli della Repubblica francese». Poteva accorgersene prima.
Il problema è stato complicato dal fatto che Al Manar fa parte di un gruppo di nove reti televisive "girate" tutte insieme a Eutelsat, gruppo internazionale con sede a Parigi, dalla società saudita Arabsat. Per Eutelsat sarebbe stato difficile "spegnere" una sola di quelle reti. Ma stavolta i "saggi" del Csa hanno rifiutato il compromesso e alla fine l’intricata questione è stata risolta dal Consiglio di Stato, che ha dato torto alla tv sciita libanese. Al Manar è inviperita perché il suo obiettivo non è quello d’essere su un satellite qualsiasi, ma d’infiltrarsi nelle case dei musulmani europei passando per Eutelsat, ossia per il satellite normalmente utilizzato dal pubblico francese o italiano. Hassan Fadlallah dice a chiare lettere una frase che non può non impensierire i governi dell’Unione europea. «Al Manar - afferma - non si rivolge né a un pubblico francese né a un pubblico europeo, visto che trasmette in lingua araba. Noi ci rivolgiamo alle comunità arabo-musulmane di Francia». Parole che sottintendono la concezione secondo cui - alla faccia degli sforzi che i nostri paesi possono compiere a favore dell’integrazione degli immigrati - le "comunità arabo-musulmane" non fanno in realtà parte degli Stati europei e soprattutto non devono condividere i valori di tolleranza che sono alla base delle democrazie occidentali. Secondo Al Manar la decisione francese costituisce «un attacco alla libertà d’espressione» che fa seguito alla «campagna politica organizzata dalla lobby sionista». Va detto che vari programmi di Al Manar, soprattutto le telenovele, tendono a utilizzare i vecchi cliché degli antisemiti europei del secolo scorso allo scopo di screditare lo Stato d’Israele. Ma queste cose il Csa le sapeva anche prima del 19 novembre.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta di inviare il proprio parere alla redazione de Il Riformista. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

cipiace@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT