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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Foglio Rassegna Stampa
15.12.2004 Stanziati dall'UE altri sette miliardi per i profughi palestinesi: nessuno si chiede che fine abbiano fatto gli altri?
lettera al direttore

Testata:Il Foglio
Autore: Sergio Rovasio
Titolo: «Lettera al direttore»
A pagina 4 IL FOGLIO pubblica una lettera di Sergio Rovasio su un nuovo stanziamento di fondi Ue per i rifugiati palestinesi, mentre nessuno chiede conto dei milioni di dollari del tesoro del defunto raìs Yasser Arafat e del fiume di denaro già versato dall'Unione nelle casse dell'Anp.
Ecco il testo della lettera:

Il neocommissario europeo per lo sviluppo e gli aiuti umanitari, il
belga Louis Michel, già Ministro degli esteri, ha annunciato lo
stanziamento di 7 milioni di Euro per aiuti umanitari ai poveri
rifugiati palestinesi, in particolare a quelli che vivono in
Cisgiordania, nella striscia di Gaza, in Libano e Siria. Niente di male, verrebbe da dire, gli aiuti non si negano a nessuno, tanto meno alla
popolazione in difficoltà. Ciò che sorprende però è che la motivazione
che viene data dallo stesso Commissario a questo intervento umanitario,
che va sommato ad altri 155 milioni di Euro già stanziati dall’Ue
dall'inizio della seconda Intifada, è così motivato: "i rifugiati
palestinesi che da oltre 50 anni cercano riparo nei paesi vicini del
medio-oriente sono spesso dimenticati dalle agenzie umanitarie e da
quelle donatrici. Noi dobbiamo garantire condizioni decenti di vita. Nei
territori occupati" prosegue il Commissario "£le condizioni di vita
deteriorate sono in aumento tra la popolazione come diretto risultato
del conflitto".
E' vero la popolazione palestinese è in grossa difficoltà, si tratta
però di capire se questo fiume di denaro continuerà a riempire le casse
della dirigenza palestinese anziché mirare la spesa a progetti ben
definiti sotto il diretto controllo di esperti e osservatori
internazionali. Così pare non sia. Già nelle scorse settimane, a
seguito della scomparsa di Arafat sono usciti dati sconvolgenti sui
capitali accumulati dal Rais all'estero. Il suo stesso tesoriere
personale Rashid, detto "il curdo", lo stesso coinvolto nell'affaire
del cemento proveniente dall'Egitto e che transitando per Gaza veniva
ceduto agli israeliani per la costruzione della barriera difensiva,
gestiva, o gestisce ancora (avendo lui la firma sui conti), un
patrimonio valutato in un miliardo di dollari tra Zurigo, Londra e Tel
Aviv. Sorprende che di fronte a dati di questo genere non vi sia una
voce autorevole in Europa che chieda a questo signore di aiutare i
bambini e i rifugiati del proprio popolo. Per non parlare del fiume di
denaro finora versato dall'Ue, insieme agli altri paesi donatori che
sono andati nel bilancio dell'Anp e poi nel conto personale di Arafat.
Nel solo periodo 2002-2004, lo ricordiamo, per il funzionamento
dell' Ufficio di Arafat sono stati destinati dal bilancio dell'Anp al suo
ufficio circa 219 milioni di dollari, senza alcun controllo sulla spesa
ovviamente. Lo scorso agosto una commissione d'indagine palestinese,
voluta da Hassan Khreishe, Vicepresidente del Parlamento ha chiesto
invano una seduta speciale sulla corruzione. Intanto l'Europa continua negli 'aiuti', speriamo siano veri".
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