Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Stanziati dall'UE altri sette miliardi per i profughi palestinesi: nessuno si chiede che fine abbiano fatto gli altri? lettera al direttore
Testata:Il Foglio Autore: Sergio Rovasio Titolo: «Lettera al direttore»
A pagina 4 IL FOGLIO pubblica una lettera di Sergio Rovasio su un nuovo stanziamento di fondi Ue per i rifugiati palestinesi, mentre nessuno chiede conto dei milioni di dollari del tesoro del defunto raìs Yasser Arafat e del fiume di denaro già versato dall'Unione nelle casse dell'Anp. Ecco il testo della lettera: Il neocommissario europeo per lo sviluppo e gli aiuti umanitari, il belga Louis Michel, già Ministro degli esteri, ha annunciato lo stanziamento di 7 milioni di Euro per aiuti umanitari ai poveri rifugiati palestinesi, in particolare a quelli che vivono in Cisgiordania, nella striscia di Gaza, in Libano e Siria. Niente di male, verrebbe da dire, gli aiuti non si negano a nessuno, tanto meno alla popolazione in difficoltà. Ciò che sorprende però è che la motivazione che viene data dallo stesso Commissario a questo intervento umanitario, che va sommato ad altri 155 milioni di Euro già stanziati dall’Ue dall'inizio della seconda Intifada, è così motivato: "i rifugiati palestinesi che da oltre 50 anni cercano riparo nei paesi vicini del medio-oriente sono spesso dimenticati dalle agenzie umanitarie e da quelle donatrici. Noi dobbiamo garantire condizioni decenti di vita. Nei territori occupati" prosegue il Commissario "£le condizioni di vita deteriorate sono in aumento tra la popolazione come diretto risultato del conflitto". E' vero la popolazione palestinese è in grossa difficoltà, si tratta però di capire se questo fiume di denaro continuerà a riempire le casse della dirigenza palestinese anziché mirare la spesa a progetti ben definiti sotto il diretto controllo di esperti e osservatori internazionali. Così pare non sia. Già nelle scorse settimane, a seguito della scomparsa di Arafat sono usciti dati sconvolgenti sui capitali accumulati dal Rais all'estero. Il suo stesso tesoriere personale Rashid, detto "il curdo", lo stesso coinvolto nell'affaire del cemento proveniente dall'Egitto e che transitando per Gaza veniva ceduto agli israeliani per la costruzione della barriera difensiva, gestiva, o gestisce ancora (avendo lui la firma sui conti), un patrimonio valutato in un miliardo di dollari tra Zurigo, Londra e Tel Aviv. Sorprende che di fronte a dati di questo genere non vi sia una voce autorevole in Europa che chieda a questo signore di aiutare i bambini e i rifugiati del proprio popolo. Per non parlare del fiume di denaro finora versato dall'Ue, insieme agli altri paesi donatori che sono andati nel bilancio dell'Anp e poi nel conto personale di Arafat. Nel solo periodo 2002-2004, lo ricordiamo, per il funzionamento dell' Ufficio di Arafat sono stati destinati dal bilancio dell'Anp al suo ufficio circa 219 milioni di dollari, senza alcun controllo sulla spesa ovviamente. Lo scorso agosto una commissione d'indagine palestinese, voluta da Hassan Khreishe, Vicepresidente del Parlamento ha chiesto invano una seduta speciale sulla corruzione. Intanto l'Europa continua negli 'aiuti', speriamo siano veri". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de Il Foglio. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.