Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Un'analogia insostenibile: i posti di blocco israeliani ricorderebbero i lager secondo un quotidiano "progressista"
Testata: La Repubblica Data: 26 novembre 2004 Pagina: 20 Autore: la redazione Titolo: «Palestinese deve suonare il violino per passare il check point israeliano»
Riportiamo da pagina 20 di LA REPUBBLICA di venerdì 26-11-04 il trafiletto "Palestinese deve suonare il violino per passare il check point israeliano": La foto di un giovane costretto a suonare il violino prima di poter passare il posto di blocco di Beit Iba, vicino Nablus campeggiava ieri su molti giornali israeliani. L´immagine che evoca cupi ricordi dei campi di concentramento nazisti ha sollevato una dura polemica nei confronti dei militari israeliani. Un comunicato dell´esercito ha ammesso il grave errore dell´ufficiale di servizio attribuito a "scarsa sensibilità" ma ha precisato che non c´era alcuna intenzione di umiliare il cittadino palestinese. Sostenere che alcuni militari di uno stato democratico che,in un contesto in cui il terrorismo ha più volte realmente fatto strage della popolazione civile, per accertarsi che un violino non contenga esplosivo (motivazione che non viene indicata da REPUBBLICA), chiedono al suo propietariario di suonarlo "ricordino" gli aguzzini nazisti che facevano suonare il violino alle loro vittime prima di ucciderle è una intollerabile distorsione del senso morale degli eventi. Il palestinese al check point non era in un campo di concentramento, non era in attesa della morte. I soldati israeliani non erano aggressori e assassini, stavano difendendo una società aggredita.
( a cura della redazione di Informazione Corretta)
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