Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
In alcuni passaggi trapela la reale natura del raìs, edulcorata però da altrettanti passaggi che lo dipingono come un politico che ha dedicato la sua vita alla ricerca della pace e della convivenza fra i due popoli.Data la sua notevole brevità la cronologia, più che informare potrebbe recare ulteriore confusione. In base a ciò che è scritto su Israele, si ha l'impressione che nelle azioni di questo stato prevalga una gratuita cattiveria ("Arafat assediato dai tank israeliani", "Sharon nemico di Arafat", eccetera, inoltre si veda l'occhiello: "Dalla lotta armata al premio Nobel per la pace, fino agli ultimi anni recluso nella Muqata, assediato dai tank di Sharon", dove ovviamente il terrorismo palestinese diventa "lotta armata")
Ecco il testo del Corriere. Era il simbolo stesso della causa palestinese. La sua militanza risale ai primi anni Cinquanta. Da studente prima e da comandante militare poi è stato per mezzo secolo il principale sostenitore della nascita di uno Stato palestinese.
Ha fondato Al Fatah, poi confluita nell'Olp, ha superato indenne il «settembre nero» del 1970, ha vissuto in Kuwait, a Beirut e Tunisi e dopo 27 anni di esilio è tornato nei territori palestinesi alla guida dell'Anp per finire recluso nella sua fortezza della Muqata, assediato dai tank israeliani. Musulmano sunnita, sposato, nel 1994 ha vinto il Nobel per la pace. Ecco le date più significative della sua vita.
1929: Nasce in Egitto. A 16 anni comincia a contrabbandare armi verso la Palestina per combattere gli inglesi e gli ebrei
1948: Con la creazione dello Stato di Israele, si rifugia a Gaza e poi in Egitto dove diventa presidente dell'Unione degli studenti palestinesi dal 1952 al 1956
1959 - Si stabilisce in Kuwait dove lavora come ingegnere e fonda il movimento nazionale di Al Fatah
1964: Lascia il Kuwait per dedicarsi alla lotta palestinese. Al Fatah entra nell'organizzazione per la liberazione della Palestina
1969: Viene eletto presidente del Comitato esecutivo dell'Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina), in clandestinità assume il nome di Abu Ammar (il padre di Ammar)
1974: Il vertice arabo di Rabat riconosce l'Olp come il solo e legittimo rappresentante del popolo palestinese
1971-1982: Vive a Beirut, da dove è costretto a fuggire e a rifugiarsi in Tunisia
1987: Associa il suo nome all'Intifada
1990: Appoggia l'invasione irachena del Kuwait da parte di Saddam Hussein
1992: Sposa la propria assistente, la cristiana Suha Tawil, da cui ha una figlia
1992: Sopravvive a un grave incidente in macchina nel deserto libico
1994: Vince il premio Nobel per la Pace con i leader israeliani Yitzhak Rabin, assassinato il 27 ottobre 1995, e Shimon Peres, per gli accordi di pace firmati alla Casa Bianca nel 1993. Rientra nei territori palestinesi
1995: Con Rabin firma un accordo sulla presenza israeliana in Cisgiordania. Rabin verrà poi assassinato nel novembre dello stesso anno da un ultranazionalista israeliano
1996: Eletto presidente dell'Autorità palestinese
1998: Firma con Netanyahu un accordo sul ritiro graduale di Israele dalla Cisgiordania
1999: Nuovo accordo con Ehud Barak
2000: I negoziati di pace si interrompono. Inizia la seconda Intifada
2001: Il suo vecchio nemico, Ariel Sharon, viene eletto primo ministro in Israele
2001: E' messo al confino a Ramallah, dove l'esercito israeliano lo tiene sotto assedio nel suo quartier generale diroccato
2002: Il presidente americano George W. Bush lo dichiara politicamente morto
2003: Il consiglio di sicurezza israeliano dà parere positivo in linea di principio all'espulsione di Arafat dai territori.
2004: Ricoverato a Parigi dopo un grave peggioramento della sua salute Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare il proprio parere alla direzione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.