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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica delle donne Rassegna Stampa
25.10.2004 Una sintesi del pregiudizio in poche righe
in un articolo sul movimento Chabad Lubavitch

Testata: La Repubblica delle donne
Data: 25 ottobre 2004
Pagina: 172
Autore: Arturo Zampaglione
Titolo: «Il sorriso degli ortodossi»
A pag.172 di "D-La Repubblica delle Donne" di sabato 23/10/2004, Arturo Zampaglione firma un articolo dal titolo "Il sorriso degli ortodossi"
L'articolo di Arturo Zampaglione non sembra dedicare particolare attenzione ad Israele: si occupa, infatti, di offrire un ritratto del movimento "Chabad Lubavitch" e dei suoi aderenti nel quartiere newyorchese di Crown Heights.
Il Medioriente, tuttavia,sembra suggerire l'Autore, non è mai troppo distante quando si tratta di ebrei.
Ecco il passo in questione:

Lui Schneerson (rabbino Lubavitch), non era mai stato nella Terra Promessa, ma bastava una sua sola parola per far tremare il governo e la Knesset, il parlamento israeliano.
Alla fine degli anni '80, per esempio, decise di stroncare, l'esperimento laburista di Shimon Peres, "colpevole" di voler dare la terra agli arabi in cambio della pace. Telefonò dal suop villino in mattoni rossi di Ocean Parkway ai due fedelissimi deputati del partito "Agudat Israel"le cui immediate dimissioni fecero fallire i tentativi di Peres"


Un pregio, queste poche righe, ce l'hanno: riescono a sintetizzare tutti gli elementi che caratterizzano ogni pregiudiziale ostilità ad Israele. Dal tono si può presumere che Israele sia uno stato confessionale (la parola di un rabbino fa tremare il Governo e la Knesset), soggetto ai diktat delle autorità religiose. Che esista un 'Internazionale sionista (le telefonate da Ocean Parkway agli yesmen di "Agudat Israel") e che tale Internazionale sia responsabile di un conflitto in cui gli arabi sono esclusivamente le vittime.
Una strategia del cliché che fa davvero tremare.

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