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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Manifesto - Avvenire - L'Unità Rassegna Stampa
07.10.2004 Strumentalizzare le parole del consigliere di Sharon, mettere in conto a Israele anche le vittime del terrorismo, descrivere una stampa israeliana che non esiste
tre strategie di disinformazione

Testata:Il Manifesto - Avvenire - L'Unità
Autore: Michele Giorgio - Francesca Fraccaroli - Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Via da Gaza per seppellire la Palestina - Settimana di sangue. strage di bambini: 26 morti - La stampa israeliana a Sharon: vergognati delle accuse all'Onu»
Il MANIFESTO di oggi, 07-10-04, fornisce un'interpretazione peculiare delle dichiarazioni di Dov Weisglass, consigliere di Sharon. Dire che "una parte delle colonie ebraiche sono fuori discussone del tutto mentre delle altre si potrà parlare una volta che i palestinesi si siano trasformati in finlandesi" significa evidentemente, nell'atuale contesto mediorientale, "se ne potrà parlare una volta che l'abbiano piantata con il terrorriismo". Sulla prima pagina del quotidiano comunista, sotto il titolo "Israele cancella la Palestina" l'espressione "una volta che i palestinesi si siano trasformati in finlandesi" è invece parafrasata in: "se i palestinesi rinunciano all'autodeterminazione".
Michele Giorgio, nell'articolo a pagina 2, "Via da Gaza per seppellire la Palestina" esordisce ironico proponendo una paradossale interpretazione letterale delle parole di Weisglass: "I palestinesi al più presto dovranno munirsi di slitte e renne..." per poi approdare a questa spiegazione: "ossia si mostrino pacifici e mansueti", che confonde deliberatamente l'astensione dalla violenza terrorristica con la sottomissione politica.
Il fatto che Weisglass abbia precisato di aver concordato con l'Amministrazione americana la posizione sulle colonie offre a Giorgio il destro per riaffermare che "i neocons", pudica parafrasi per "gli ebrei", "da anni manovrano Bush come un burattino".
Interlocutrice di Weisglass nell'Amministrazione è però Condoleeza Rice, che non appartiene al gruppo dei neoconservatori.
Anche Francesca Fraccaroli su AVVENIRE, nell'articolo "Settimana di sangue. strage di bambini: 26 morti" fornisce un resoconto scorretto della vicenda Weisglass ha effettivamente detto che il piano di ritiro da Gaza ha "bloccato la costituzione di uno Stato palestinese". Ma ha chiarito che questo esito sarebbe indesiderabile se tale stato fosse "ancorato all'anarchia". Invece di riportare questa importante precisazione la Fraccaroli scrive che le parole dell'esponente politico israeliano confermerebbero, per i palestinesi " che Sharon non mira alla sicurezza di Israele, ma a impedire il raggiungimento di un accordo di pace che preveda la restituzione dei Territori occupati nel 1967".
Come, dalle parole di Weisglass si possa dedurre che Sharon "non mira alla sicurezza di Israele" non viene ovviamente spiegato. Ovviamente, perché non c'è nessuna spiegazione possibile.
Degno di nota anche che la Fraccaroli scriva di un adolescente palestinese ucciso a Tulkarem riportando la versione palestinese, per la quale quando è stato colpito si stava recando a scuola, e non quella israeliana, per la quale stava lanciando una bomba incendiaria.
Al bilancio dell'operazione israeliana a Gaza (24 bambini uccisi), per la Fraccaroli "si aggiungono i due cuginetti israeliani colpiti mortalmente una settimana fa da un razzo Qassam".
Non solo non si fa distinzione tra i civili uccisi deliberatamente dai terroristi e quelli che rimangono coinvolti in scontri a fuoco, non solo i palestinesi vengono "uccisi" e gli israeliani "colpiti", non solo fatti che stanno in un preciso ordine temporale e causale (l'operazione israeliana segue e consegue al lancio dei Qassam da parte dei terrorristi palestinesi ) vengono presentati in ordine esattamente invertito, addirittura si scrive che i morti israeliani "vanno aggiunti" al bilancio dell'operazione con la quale Israele si difende da chi quei morti ha voluto.
A fianco di questo pezzo, la stessa giornalista firma un'intervista del tutto acritica a Paul Mckane, portavoce dell'Unrwa a Gaza, che autosantifica la propria organizzazione senza che la Fraccaroli gli contesti i fatti accertati che ne provano la collusione con il terrorrismo.
Su questo tema Umberto De Giovannangeli firma a pagina 7 dell'UNITA’ di oggi l'articolo "La stampa israeliana a Sharon: vergognati delle accuse all'Onu", dal cui titolo si evincerebbe che i i quotidiani israeliani siano insorti in difesa dell'imparzialità e dell'onore delle Nazioni Unite.
In realtà, dallo stesso articolo di De Giovannangeli, risulta che le critiche al governo vertono sulla "fretta negligente" e sulla "maniera dilettantesca" con cui le accuse sono state mosse. La stampa israeliana ospita in realtà spesso argomentate critiche all'Unrwa e all'Onu, di cui L'Unità non dà mai conto ai suoi lettori (pur avendo addirittura una rubrica che alla stampa israeliana è interamente dedicata).
Per una trattazione informata ed equilibrata sia riguardo alle dichiarazioni di Weisglass, sia riguardo ai legami tra Unrwa e terrorismo si vedano gli articoli del Foglio: "Destra di Israele e Anp destinatari della gaffe del consigliere di Sharon" e "Così l'Onu aiuta i rifugiati palestinesi a diventare terrorristi", ripresi da Informazione Corretta di oggi.

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.

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