Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ma'alot prima di Beslan ma i giornali italiani ignorano l'appello di Sharon e i precedenti palestinesi dell'orrore di Beslan
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Impossibile distinguere fra i terrorismi»
Soltanto IL GIORNALE, tra i quotodiani nazionali di oggi, 06-09-04, riporta con evidenza , nell'articolo "Patto mondiale contro la peste del terrorismo", la notizia dell'appello di Sharon all'unità nella lotta alle organizzazioni terroristiche e all'isolamento degli stati sponsor come la Siria e l'Iran. Sharon ha anche offerto alla Russia collaborazione nel campo della sicurezza, dell'inetelligence e delle questioni umanitarie. Come mai questa notizia non ha avuto spazio negli altri quotidiani? Il Giornale ricorda anche, anche qui unico tra i grandi quotidiani, la strage di Maalot, compiuta in Israele 20 anni fa da terroristi palestinesi. 21 bambini morirono allora dopo il sequestro di una scuola. Un precedente della strage di Beslan di cui certamente non amano scrivere quanti da un lato individuano in quest'ultima, giustamente, un male assoluto, che nessuna causa può servire a giustificare, dall'altro rifiutano di condannare il terrorismo palestinese, che per primo ha sequestrato i bambini, senza distinzioni capziose e ambiguità. Su LA STAMPA, analogamente, Domenico Quirico nell'articolo "Gli innocenti . Quando la guerra non risparmia i bambini" è l'unico a ricordare, in una terribile rassegna dei delitti contro l'infanzia nei conflitti del mondo, un'altro crimine di quel terrorismo, per cui "il bambino è solo uno strumento per portare a destinazione la bomba fatale, per beffare con più probabilità di successo i controlli del nemico e uccidere ragazzi che hanno magari solo una manciata d'anni in più dei loro assassini" (o anche meno, quando l'attentato è contro civili, come quasi sempre in Israele). Anche questo è un abuso dell'infanzia di cui occorre chiedersi se sia stato sufficientemente denunciato, esecrato e combattuto, mentre, anche grazie ad esso e ai troppi silenzi, alle troppe giustificazioni che l'hanno accompagnato, il mondo precipitava verso la barbarie di Beslan.
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