Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Le colonie crescono come funghi, gli esplosivi scompaiono da Nablus le allucinazioni del quotidiano comunista
Testata:Il Manifesto - La Repubblica Autore: Michelangelo Cocco - Marco Ansaldo Titolo: «Via libero di Sharon, colonie come funghi - Bimbo palestinese ucciso dai soldati»
"Via libera di Sharon, colonie come funghi" è il fantasioso titolo dell'articolo di Michelangelo Cocco pubblicato dal MANIFESTO di oggi, 18-08-04 a pagina 9. "Fantasioso" perché Sharon ha soltanto autorizzato la costruzione di case all'interno dei confini degli insediamenti, non a stabilirne di nuovi e nemmeno ad estendere i confini di quelli già esistenti (vedi "Mille nuove case a Maalè Adunim, Informazione Corretta del 18-08-04). Ecco il pezzo: Il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha dato ieri via libera alla costruzione di mille nuove case in quattro insediamenti ebraici della Cisgiordania. La mossa, che a Tel Aviv viene interpretata come un tentativo di placare i deputati «ribelli» del Likud il giorno prima della riunione del comitato centrale del partito del premier, è stata giudicata dal caponegoziatore palestinese, Saeb Erekat, espressione della volontà di «seppellire definitivamente» la road map, il piano di pace che prevede il «congelamento» delle colonie come primo passo per raggiungere un accordo di pace. La Road Map prevede in realtà come primo irrrinuciabile passo per la pace la lotta al terrorismo da parte dell'Anp, che dal canto suo ha sempre disatteso questa condizione, determinando il fallimento del piano. «Israele - ha dichiarato l'esponente dell'Autorità nazionale palestinese - si sbaglia di grosso se crede di poter mantenere la Cisgiordania dopo il ritiro da Gaza». Beitar Elite, Ariel, Maale Adumim e Karnei Shomron sono i quattro insediamenti che si aggiudicheranno le nuove abitazioni, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu che impongono invece di smantellare le colonie. In realtà le risoluzioni del Consiglio di sicurezza parlano di negoziati sui territori contesi per arrivare alla pace. Inoltre gli insediamenti coinvolti dalla decisione di Sharon sono inclusi nell'accordo con Bush circa le acquisizioni territoriali di Israele nel quadro di un futuro accordo di pace (vedi ancora "Mille nuove case a Maalè Adunim, Informazione Corretta del 18-08-04).
Timide le reazioni americane. «Israele ha accettato la road map in tutti i suoi punti e noi ci aspettiamo che li rispetti», ha dichiarato Paul Patin, portavoce dell'ambasciata Usa in Israele. Patin ha anche annunciato l'arrivo per il mese prossimo di una delegazione statunitense «per verificare se Israele, per quanto riguarda gli insediamenti, rispetta la road map». Più netto il gruppo pacifista israeliano Peace Now, che ha dichiarato con un comunicato che «invece del disimpegno, Sharon sta portando avanti un'occupazione massiccia della Cisgiordania». Il tutto facilitato dalla clamorosa virata impressa da Bush alla tradizionale linea di politica estera americana quando, nell'aprile scorso, Sharon ha visitato la Casa bianca. «È irrealistico», dichiarò il presidente Usa, che in un futuro accordo di pace Israele abbandoni tutte le colonie all'interno dei Territori occupati nel 1967. In questo modo «informale» l'amministrazione repubblicana ha aperto la strada un'espansione senza limiti delle colonie della Cisgiordania. Evidentemente falso: Sharon intende anzi smantellare anche in Cisgiordania gli insediamenti isolati (rappresentanti di alcuni di questi ultimi hanno ieri, 17-08-04, presentato al governo una proposta circa il risarcimento che sarebbero disposti ad accettare per la perdita delle loro proprietà, vedi la sezione News del sito israele.net), oltre a quelli illegali Un'espansione di cui ora Sharon ha un disperato bisogno per far digerire all'opposizione interna del Likud sia il ritiro da Gaza entro il 2005 che l'alleanza con i laburisti per allargare la coalizione di governo. Il tutto a spese dei palestinesi che con l'ingrossarsi degli insediamenti vedono allontanarsi sempre più il traguardo di uno stato sovrano che abbia una qualche forma di continuità territoriale. Intanto nelle carceri israeliane contiunua lo sciopero della fame dei prigionieri palestinesi che chiedono condizioni di detenzione più umane. Ieri un gruppo di mogli e madri dei detenuti ha annunciato che aderirà anch'esso alla protesta, mentre la Lega araba ha chiesto alle Nazioni unite un'inchiesta sulle condizioni carcerarie nelle celle d'Israele. Il segretario generale della Lega, Amr Mussa, ha chiesto «la creazione di commissioni internazionale, sotto l'egida dell'Onu, per investigare il trattamento dei prigionieri palestinesi nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani». Nei territori occupati non si fermano le incursioni dell'esercito che provocano morte e distruzioni tra i civili palestinesi. Ieri un bimbo di nove anni è stato ucciso a Nablus, nel nord della Cisgiordania. Khaled al Osta, secondo la versione dei genitori, era uscito di casa per andare a comprare del cibo quando è stato colpito al petto dalle pallottole sparate dai militari che stavano affrontando così un gruppo di ragazzini che tiravano pietre e bottiglie incendiarie. Versione che lascia perplesssi: era uscito di casa per comprare del cibo durante i combattimenti? Inoltre, secondo la versione di REPUBBLICA(vedi articolo riportato più sotto)il bambino partecipava agli scontri. Quali che siano le fonti, non citate, di REPUBBLICA, si deve lamentare che IL MANIFESTO non riporta questa versione. Manca poi l'informazione che le operazioni militari israeliane a Nablus mirano a scoprire e neutralizzare laboratori dove vengono confezionati esplosivi,uno dei quali era stato individuato poche ore prima degli scontri. Il lancio di pietre e bottiglie incendiarie serve dunque a proteggere quei laboratori (vedi l'articolo di REPUBBLICA riportato più sotto) Due combattenti delle Brigate dei martiri al Aqsa sono stati uccisi nella Striscia di Gaza mentre, secondo la versione dell'esercito, si stavano avvicinando all'insediamento di Atzoma. "I due si trovavano in una zona interdetta ai civili e stavano deponendo una mina vicino a una jeep" ("Ucciso bimbo di 10 anni in un'operazione a Nablus", buon pezzo dal titolo ambiguo, da AVVENIRE, 18-08-04, pagina 14), informazioni che IL MANIFESTO risparmia ai suoi lettori, ai quali forse vuole suggerire l'idea che i "martiri di al Aqsa" non solo non sono terroristi, ma "combattenti"; non combattono neppure mai, se non con nobili parole, è l'esercito israeliano che sostiene il contrario, per giustificare le sue violenze gratuite.
A pagina 18 di REPUBBLICA Marco Ansaldo firma il trafiletto "Bimbo palestinese ucciso dai soldati". Il titolo e le prime righe del testo inducono a credere che il bambino sia stato freddato intenzionalmente da soldati israeliani che sparano a caso sui civili palestinesi. Il contesto nel quale si è prodotto il tragico episodio, tuttavia, viene in qualche modo riportato nel seguito (a cura della redazione di IC). Ecco il pezzo: GERUSALEMME - Un proiettile dritto al cuore. Non c´è stato niente da fare ieri per Khaled Osta, bambino palestinese di 8 anni, ucciso dall´esercito israeliano a Nablus mentre tirava sassi contro i soldati. Il centro della città cisgiordana è da giorni in tumulto, con i manifestanti che cercano di evitare i controlli per portare alla luce i laboratori dove si confezionano gli ordigni. Poche ore prima degli scontri i militari avevano scoperto all´interno di una struttura clandestina razzi e corpetti esplosivi come quelli dei kamikaze. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione del Manifesto e di Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.