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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Manifesto Rassegna Stampa
11.08.2004 Risate da iene
sulle decapitazioni delle "spie" degli americani

Testata: Il Manifesto
Data: 11 agosto 2004
Pagina: 1
Autore: jena
Titolo: «Beh»
Un sito islamico, come riferisce Il Manifesto di oggi, 11-08-04, a pagina 3, ha diffuso un video, attribuito al Gruppo Tawhid e Jihad di Abu Musab al-Zarqawi, responsabile degli attentati alle moschee sciite e alle chiese copte in Iraq che hanno fatto centinaia di morti. La vittima dichiara nel video di chiamarsi Mohammed Mutawalli e di aver aiutato le forze americane a colpire la "resistenza" irachena. Cioè, per l'appunto, quei gruppi che, come quello di Zarqawi, colpiscono soprattutto iracheni: nei luoghi di culto, nelle sedi dei partiti politici, davanti alle caserme di polizia.
Jena del Manifesto crede senz'altro all'accusa dei terroristi islamisti e poichè per lui la vita degli "imperialisti" americani e di chi lavora per loro non ha valore commenta così, in prima pagina, l'episodio:

Gli spingono la testa per terra, con un coltello gli tagliano la gola, poi esibiscono il trofeo davanti alla telecamera. Così i terroristi islamici hanno barbaramente decapitato un ostaggio, che orrore. Ma questo non era un ostaggio qualsiasi bensì una spia egiziana al servizio degli americani. Beh, allora è diverso.
Francamente, non ci sentiamo di commentare in alcun modo un testo simile, di fronte al quale proviamo soltanto un triste sentimento di vergogna per il suo autore.

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