Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Un giornalino gratuito, sintetico, e pieno di disinformazione con City e Leggo, fanno a gara a chi le spara più grosse
Testata: Metro Data: 03 luglio 2004 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «La decisione della Corte Suprema»
Anche se Metro è di due giorni fa (1.7.04), vale la pena soffermarsi sul linguaggio che il giornalino gratuito abitualmente usa quando stampa notizie dal Medio Oriente. Nel pezzo che riportiamo si inizia dalla decisione della Corte suprema d'Israele di spostare alcune parti della barriera difensiva. Quella che, mentendo, viene definita "muro".
Su Metro una foto della barriera, naturalmente nel tratto in cui è un muro, occupa metà della prima pagina, riportando la seguente didascalia dal titolo: "Israele dovrà spostare 30 chilometri di muro": LA SICUREZZA va armonizzata con i diritti umanitari della popolazione. Con questa motivazione la Corte suprema di Israele ha imposto di modificare il tracciato di 30 chilometri di quella barriera di sicurezza antiterrorismo che attraversa la Cisgiordania. Nessuno in Israele contesta la legittimità del muro,
E ci mancherebbe altro! Non sarebbe assurdo se qualcuno dicesse di preferire i terroristi in casa alla barriera, che come dimostrano i fatti finora, serve ad impedire la loro entrata in Israele?
ma anche il ministro della Difesa, esponente del partito centrista Shinui, si dice soddisfatto della sentenza e promette immediate modifiche secondo criteri umanitari. Il muro infatti attraversa territori palestinesi, isola campo agricoli, impedisce la libertà di movimento ai residenti.
Dalla combinazione della foto col testo il lettore potrebbe dedurre che: 1) La barriera è veramente e soltanto un muro, per cui chiamarla ancora barriera potrebbe risultare soltanto "propaganda israeliana" 2) Che questa barriera, anche se definita antiterrorismo, in realtà serve solo a vessare ulteriormente i palestinesi 3) Che nonostante il punto due, nessun israeliano si pone seriamente i problemi causati alla popolazione che vive sotto l'ANP (alla quale quindi dovrebbe pensare Arafat e i suoi "ministri", anziché il governo israeliano). Dunque, sebbene la Corte Suprema e il Ministro della Difesa cerchino di fare il possibile per venire incontro alla popolazione palestinese, questo non è comunque abbastanza. Incredibile quanti concetti sbagliati si possono trasmettere attraverso una fotografia e poche parole apparentemente "equidistanti".
A pag. 4 la storia continua. Anche qui messa pagina dedicata allo stesso soggetto, con una foto sempre del tratto di muro, questa volta ripreso dall'alto con la seguente didascalia: "UNA SEZIONE già costruita del muro in Cisgiordania. (Ap) . L'articolo riporta il seguente titolo: "Il muro d'Israele è da spostare"
LA CORTE SUPREMA ha ordinato al governo israeliano di rivedere il tracciato seguito dal muro eretto intorno alla Cisgiordania al fine di "minimizzare" le sofferenze della popolazione palestinese. La sentenza anticipa di appena 9 giorni il pronunciamento della Corte internazionale di giustizia incaricata dall'Onu di esaminare la questione. I cambiamenti riguardano 30 kilometri a nord-ovest di Gerusalemme. "Il tracciato stabilito dal comandante militare per erigere la barriera di protezione" si legge nella sentenza, "danneggia gravemente gli abitanti e viola i loro diritti, sanciti dalla normativa internazionale.
La stessa che invece continua a non curarsi dei diritti dei civili israeliani a vivere in pace, senza il rischio di saltare in aria appena messo il piede fuori casa
Il tracciato ha creato tali difficoltà alla popolazione locale che lo Stato dovrà trovare una soluzione alternativa che dia meno garanzie di sicurezza, ma pesi di meno sulla popolazione locale." Israele ha già annunciato che correggerà parte del tracciato per "minimizzare" le sofferenze della popolazione palestinese "basandosi su considerazioni umanitarie". (Metro)
Accanto, il seguente trafiletto:
- La costruzione di una separazione fisica dai palestinesi è un'idea laburista, che in Israele è accolta da quasi tutte le forze politiche e anche dai promotori degli accordi di Ginevra. - Il governo Sharon ha sposato questa scelta dando il via ai lavori. - Dall'inizio della costruzione della barriera gli attentati si sono ridotti dell'80 per cento. - Il percorso scelto, 700 chilometri, non corre sulla linea verde ma zigzaga all'interno della Cisgiordania.
Sopra, nella rubrica "Accadde oggi"
1994 - Yasser Arafat, leader dell'Olp, grazie agli accordi di Oslo torna in Palestina dopo un esilio durato 27 anni.
Quando Metro approfitta della sinteticità per disinformare: - non specifica che l'Olp è un'organizzazione terroristica - purtroppo, come la storia ha dimostrato, farlo entrare a Ramallah è stato un grosso errore: ammesso anche da Peres che pure è stato uno dei principali artefici di quegli accordi. - la Palestina non esiste. Ramallah era allora territorio amministrato da Israele, ora dall'ANP e sappiamo purtroppo bene, in che maniera, soprattutto negli ultimi 3 anni - Arafat è nato in Egitto da padre egiziano e madre di lontane origini gerosolomitane. Parlare di esilio da Ramallah è davvero una forzatura.
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