Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Propaganda anti-americana e anti- israeliana come sempre sul settimanale cattolico
Testata: Famiglia Cristiana Data: 20 giugno 2004 Pagina: 92 Autore: Paolo Perazzolo Titolo: «Questa è la guerra»
Il giornalista presenta il libro del fotografo Moises Saman intitolato "This is war" dove sono riportate le immagini dei conflitti che si sono succeduti in questi decenni con particolare riguardo al conflitto iracheno.
Per presentare il libro ai suoi lettori il settimanale cattolico ha optato per alcune immagini, ma è proprio questa "scelta" che lascia perplessi.
Ad esempio nelle prime due pagine sono ritratti da una parte un soldato americano che urla – non si sa a chi – con un dito puntato in modo minaccioso, dall’altra è ripreso il volto di un giovane iracheno terribilmente ustionato "il secondo giorno di bombardamento su Bagdad".
Nelle pagine seguenti sono immortalati: uno scontro a fuoco a Betlemme con un soldato israeliano sullo sfondo, il campo profughi di Jenin con le macerie di case distrutte e due donne velate in primo piano, un uomo con il figlioletto morto a Massayeb nel maggio 2003, carri armati con ragazzini intimoriti che fuggono ecc. ecc.
Non sappiamo se nel libro di Moises Saman ci siano anche le fotografie degli autobus sventrati a Gerusalemme, con i corpi delle vittime fusi nelle lamiere;
non sappiamo nemmeno se nel libro si riportino le immagini strazianti di quei soldati israeliani linciati a Ramallah, oppure quelle che testimoniano l’atto più barbaro che un uomo può compiere: la decapitazione di un ostaggio.
Quello che sappiamo è che il settimanale cattolico ancora una volta, attraverso le fotografie, fa propaganda antiamericana e antisraeliana: gli americani bombardano Bagdad ed il risultato è il giovane iracheno ustionato; gli israeliani entrano nel campo profughi di Jenin (non si sa bene a fare cosa!!) e distruggono le case; e ancora sono sempre gli americani ad uccidere i bambini innocenti.
Alla frase di Saman : "I conflitti sono uguali in ogni parte del mondo, stessi morti, stessi pianti, stessi sorrisi spariti dai visi dei bimbi" si contrappone con estrema lucidità Mario Vargas Llosa nel suo saggio "Diario in Iraq" nel quale afferma: "……malgrado tutte le sofferenze che l’intervento militare ha portato agli iracheni, queste sono ancora minime se paragonate a quelle che hanno sofferto a causa della politica di genocidio, di abiezione e di repressione sistematica del regime del Baath. Non sono io a dirlo: lo dice il sessantasette per cento degli abitanti di Bagdad interpellati in una recente indagine Gallup, di cui riferisce The New York Times del 24 settembre. Quasi due terzi degli iracheni, quindi, ammettono che, nonostante la mancanza di acqua e di elettricità, l’insicurezza nella città e la gravissima crisi economica, stanno meglio che sotto la sferza di Saddam Hussein. Adesso, almeno, nonostante le bombe dei terroristi, vivono una speranza e l’inizio di una vera liberazione"
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