Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
E' singolare, per non dire altro, la pervicacia con cui tutti i giornali radio e telegiornali RAI da giorni ci martellano con la luttuosa notizia che il ricordo delle "radici cristiane" non farà parte della Costituzione europea. Certo, anche altri media usano la stessa terminologia, ma è la RAI che più di chiunque altro ha cancellato le "radici giudaiche". Già, perché il punto è proprio questo. Dopo una polemica con il Vaticano che tutti ricordano, nelle stanze della politica si era raggiunto un compromesso ragionevole in virtù del quale si auspicava che nel preambolo della Costituzione europea fosse inserito un opportuno cenno alle radici "giudeocristiane" del Vecchio Continente. Si era, dunque, accettato come constatazione oggettiva il fatto innegabile da un punto di vista della morale e della storia che la religione ebraica, e dunque la presenza ebraica, aveva influito profondamente sull' Europa, facendo sì che gli europei - uomini, stati, istituzioni - divenissero quel che oggi essi sono. Non riusciamo di conseguenza a trovare una spiegazione ragionevole alla cancellazione di "quella" metà della citazione, che elimina dal ricordo degli italiani il contributo ebraico alla civiltà europea (ed occidentale), malgrado esso fosse parte integrante della proposta e del progetto politico.Semplicemente, non ha senso. A questo, con malizia non priva di preoccupazione, possiamo aggiungere che sabato 19 giugno, nel contesto di un programma cattolico trasmesso alla metà del pomeriggio su RAI Uno, la televisione di Stato ha consentito che un frate presentasse in una lunghissima intervista una signora americana che fa parte di una setta la quale ritiene che si possa rimanere ebrei pur riconoscendo in Gesù il Messia, ed a corollario della stessa sollecitasse con forti accenti tutti gli ebrei a fare altrettanto, a riconoscere Gesù come Messia ed a convertirsi al cristianesimo. La RAI, nei giorni stessi in cui manipola la storia e l' informazione escludendo il cenno alle radici giudaiche dell' Europa da tutti i titoli delle rubriche di informazione, riprende anche in mano quelle oramai superate tradizioni di un cristianesimo oppressivo intransigente e crudele che ha causato milioni di morti, dalle Crociate in poi, all' ebraismo europeo? Non crediamo che tutto ciò, inclusa questa coincidenza, sia parte di una operazione consapevole.Ma non possiamo non segnalarlo, perché anche le disattenzioni possono essere all' origine di problemi più gravi: la vigilanza è indispensabile in particolare nel periodo in cui, come sta avvenendo ora, forme di antisemitismo che hanno cause ed origini lontane da noi usano proprio quelle simbologie che il cristianesimo ha abbandonate.