Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Abu Mazen: "Qualcuno cercò di uccidermi" e lascia intendere che Arafat era coinvolto, ma a nessun quotidiano interessa
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Abu Mazen:»
Sul numero di NEWSWEEK di questa settimana (21 giugno 04) viene pubblicata un'importante intervista ad Abu Mazen dal titolo " Someone was going to kill"- qualcuno stava per uccidere- dove, tra le altre cose, l'ex primo ministro palestinese rivela di essersi dimesso perchè "tra i "colleghi" qualcuno aveva cercato di ucciderlo". Quando il giornalista gli chiede fino a che punto Arafat fosse implicato nella vicenda, Abu Mazen risponde che non vuole far nomi, tuttavia spiega che dal momento delle sue dimissioni non ha avuto più alcun contatto con Arafat, nonostante i due vivano a 100 metri di distanza. In Italia, solo il sito Israele.net e nessun quotidiano, cartaceo o televisivo, riporta queste dichiarazioni, che confermano quello che da tempo dovrebbe essere chiaro sulla natura del regime di di Yasser Arafat: una dittatura che uccide gli avversari politici e chiunque minacci troppo da vicino il potere del rais. Arafat tuttavia rimane, nell'immaginario collettivo, un eroico combattente assediato nella sua Muqata che lotta contro il terribile occupante israeliano per la libertà del suo popolo. La stampa, non riportando queste gravi accuse, contribuisce al rafforzamento della sua immagine; la partigianeria dei media fa sì che notizie scomode vengano censurate o che passino in secondo piano. Questo accade puntualmente per le notizie che riguardano Israele.