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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
15.06.2004 Israele è la vittima, non la causa del terrorismo
l'analisi dell'ambasciatore Ehud Gol

Testata: Corriere della Sera
Data: 15 giugno 2004
Pagina: 24
Autore: Ehud Gol
Titolo: «Israele solo un pretesto dei terroristi»
Sul Corriere della Sera di oggi viene pubblicato un'intervento dell'ambasciatore d'Israele in Italia Ehud Gol a proposito del terrorismo internazionale.

Ecco l'articolo:

Il XXI secolo è appena iniziato ed è già ben chiaro che la maggiore minaccia per la pace e la stabilità internazionale è costituita, oggi, dal terrorismo. Negli ultimi tre anni sono stati infranti tutti i record di numeri di attacchi terroristici e delle loro vittime, da Bali a Mosca, da Gerusalemme a New York, da Madrid a Bagdad. Il terrorismo non è certo una novità, ma l'uso ampio e diffuso che ne fa l'Islam radicale è un fenomeno con cui soltanto adesso il mondo inizia a confrontarsi. Una seria lotta al terrorismo, però, non può iniziare finché perdura la tendenza a far dipendere tutti i conflitti da quello israelo- palestinese.
L'Islam radicale ha un progetto fondamentalista che oltrepassa confini, nazionalità ed etnie. Esso aspira a imporre la sua religione, le sue leggi, il suo stile di vita ai paesi arabi moderati ( come Marocco, Egitto o Giordania), ma anche alle democrazie occidentali ( Usa, Spagna, Italia), il cui stile di vita moderno e illuminato è visto come una minaccia all' integralismo.
Pertanto è non soltanto moralmente sbagliato, ma anche intellettualmente falso attribuire questa epidemia mondiale al fatto che israeliani e palestinesi non abbiano ancora risolto le loro controversie. Sì, vi sono elementi dell'Islam radicale che partecipano alla lotta palestinese contro Israele, ma i musulmani radicali che uccidono la gente nelle Filippine, in Cecenia, a Karachi o in Algeria non hanno nulla a che fare con la causa palestinese. Bin Laden, che ha ucciso migliaia di cittadini americani, non ha agito allo scopo di aiutare i palestinesi, ma per l'odio che nutre nei confronti dell'Occidente. I terroristi radicali cercano solo di destabilizzare i regimi mondiali, non di trovare una soluzione al problema palestinese. Nel vertice dei G8 dei giorni scorsi è stato ribadito che i conflitti non devono rappresentare un ostacolo alle riforme, le quali possono invece contribuire a risolverli. Coloro che insistono a voler rimandare qualsiasi riforma politica nel mondo arabo finché non sarà risolto il conflitto israelo- palestinese, non fanno altro che perpetuare dittature, corruzione, instabilità, odio e violenza.
Quando i terroristi iniziarono a dirottare aeroplani, nel 1968, la comunità internazionale credette che fosse un fenomeno solo anti- israeliano e il mondo non fece nulla. Oggi la pirateria aerea minaccia tutte le compagnie aeree del mondo. Quando i terroristi suicidi iniziarono a farsi esplodere sugli autobus e nei ristoranti israeliani, il mondo ci criticò perché ci difendevamo.
L'Arabia Saudita, un tempo spettatore indifferente, fintanto che ad essere uccisi erano gli israeliani, è oggi principale bersaglio del medesimo terrorismo.
Da parte nostra, siamo fortemente determinati a risolvere il conflitto e faremo tutto il possibile per giungere a una soluzione pacifica. Il governo israeliano, recentemente, ha adottato un coraggioso piano di disimpegno da territori palestinesi.
Ma, anche dopo che israeliani e palestinesi avranno risolto il loro conflitto locale, sarebbe ingenuo aspettarsi che il terrorismo internazionale rinunci al suo proposito di distruggere i valori democratici nei Paesi occidentali. Israele è il pretesto per coloro che vogliono incolpare noi per il terrorismo islamico. Ma Israele non è la causa di questa piaga, bensì la sua maggiore vittima.

Ehud Gol

Ambasciatore di Israele in Italia





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