Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Per chi è curioso di cucina ebraica un articolo e qualche consiglio per saperne di più
Testata: Corriere della Sera Data: 18 gennaio 2004 Pagina: 23 Autore: Marco Gasperetti Titolo: «Il cibo « kosher » fa proseliti in Italia»
Oggi è domenica. Informazione corretta offre ai suoi lettori un bell'articolo uscito stamane sul Corriere sulla cucina Kasher. Chi volesse un libro di ricette non deve far altro che andare in libreria e scegliere fra una buona produzione di volumi. Dopo i primi assaggi Il cibo « kosher » fa proseliti in Italia Quella sulla produzione alimentare ebraica è la più antica certificazione di qualità
Carne, verdure, yogurt: i severi controlli convincono i consumatori
Solo negli Usa è un business da 150 miliardi di dollari con un trend in e l’apertura, ogni anno, di nuovi negozi specializzati. Ma anche in Europa, e in Italia, le vendite di cibo kosher ( o kasher) hanno registrato un boom, soprattutto dopo la psicosi di « mucca pazza » . Kosker è la prima certificazione di qualità del cibo della storia, nasce migliaia di anni fa con la religione ebraica e impone ai suoi praticanti di mangiare alimenti genuini. I prodotti kosher sono seguiti da commissioni di rabbini e il controllo è eseguito su tutta la filiera. « Con una severità che spesso supera le norme sanitarie dei Paesi occidentali — spiega Gadi Polacco, della Comunità israelitica di Livorno, una delle più importanti d’Italia — . La carne kosher, per esempio, non deve contenere medicinali e l’animale deve essere sano. Stesso discorso vale per pesce, verdure, latticini, vini, frutta, dolci. Ecco perché anche in Italia ci sono molte persone non ebree che acquistano questi prodotti. La consapevolezza, poi, che a decidere la qualità siano regole religiose e non commerciali, dà alle persone una maggiore sicurezza » . I cibi kosher hanno una certificazione. In Italia il marchio è concesso dalle varie ( circa una ventina) comunità israelitiche, mentre negli Stati Uniti esistono organizzazioni no profit come KosherOu ( ha sede a New York) che garantisce più di 250 mila prodotti in 5 mila stabilimenti alimentari sparsi in 60 Paesi. Non è indispensabile che gli alimenti siano prodotti da stabilimenti particolari, ma devono rispettare le norme di qualità specifiche: kosher, per esempio, sono lo yogurt Yomo, la cioccolata Lindt, gli olii extravergine Carapelli e Bertolli, il vino di Pitigliano ( qui è nata la prima vendemmia kosher italiana), la carne di tipo Chianina ed il pollame proveniente dal senese. « Anche in Italia stiamo pensando di avviare un censimento — dice il rabbino Pino Arbib, della Comunità israelitica di Roma — e a realizzare una struttura per coordinare gli accertamenti. Sono moltissimi i produttori italiani che chiedono la nostra certificazione e c’è bisogno di un organismo capace di far fronte alle richieste » . Ci sono negozi specializzati, come il Kosher- Point di Roma, ( « lavoriamo molto anche per i non ebrei e abbiamo servizio catering per i grandi hotel, come lo Sheraton » , spiegano al negozio), ma pure ristoranti, trattorie, rosticcerie, con ricette tipiche ebree. Nella campagna toscana di Collesalvetti, tra Pisa e Livorno, stanno nascendo agriturismi kosher. « Abbiamo avviato i primi contatti con operatori italiani e israeliani — conferma il sindaco Nicola Nista — e potremmo partire già tra pochi mesi". Per saperne di più scrivere all'autore dell'articolo: m.gasperetti@corriere.it citando informazione corretta.