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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
21.10.2003 Come funziona un parlamento democratico
una cronaca dalla Knesset

Testata: Avvenire
Data: 21 ottobre 2003
Pagina: 15
Autore: Graziano Motta
Titolo: ««Il Muro si farà». Intesa parallela. Peres sott'accusa»
Riportiamo l'articolo sul discorso di Sharon presso la Knesset pubblicato su Avvenire di martedì 21 ottobre 2003 con la firma di Graziano Motta. A differenza di quanto hanno riportato altri giornali, dal testo di Motta si capisce chiaramente che la querelle con la sinistra fa parte di un dibattito parlamentare.
"C’è una sola speranza per concretizzare le possibilità di ripresa del dialogo di pace –ha detto ieri il primo ministro israeliano Sharon- ed è legata da parte palestinese al rigetto categorico del terrorismo e all’accettazione piena della road Map. Ma ogni progresso viene impedito dalla presenza del presidente Yasser Arafat il quale è il più grande ostacolo alla pace e per questo Israele è determinato a rimuoverlo dalla scena politica". Così si è espresso all’apertura della nuova sessione della Knesset, una tempestosa seduta in cui ha attaccato in maniera virulenta i parlamentari di sinistra, guidati dal laburista Yossi Beilini, che hanno promosso e concluso con personalità palestinesi vicinissime ad Arafat, il cosiddetto Accordo di Ginevra per la composizione finale del conflitto. Senza citare nome e punti salienti di questo "memorandum£, Sharon ha accusato £gli elementi che in Israele e all’estero con la loro vana iniziativa hanno rilanciato il terrorismo e incoraggiato i palestinesi a non mettere in esecuzione gli impegni della Road Map". Quindi, ha ribadito che intende completare la costruzione della "barriera di sicurezza£ in Cisgiordania, accelerando i lavori anche nella zona di Gerusalemme, sostenendo che essa "non è un confine politico ma il modo migliore per sventare atti di terrorismo". La seduta del Parlamento è stata molto agitata anche per la contestazione della politica di austerità economica. Il leader laburista Peresm, nel respingere decisamente la recente proposta di Sharon di far parte di un nuovo governo di coalizione, ha sostenuto che egli "ha lasciato sfuggire tutte le occasioni per la pace". E ha difeso i deputati del suo partito che sono giunti a "delineare con l’accordo di Ginevra un modello accettabile per una pace permanente".
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