Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Una dichiarazione del Premio Nobel per la pace sentita al TG 3
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Pietre palestinesi e esercito israeliano»
Il Premio Nobel per la Pace, l'avvocatessa Shirin Ebadi, iraniana esule a Parigi, ha dichiarato che in Medio Oriente c'è una parte che lotta utilizzando le pietre e un'altra che risponde con un esercito ben attrezzato. La notizia è stata riportata ieri dal TG 3, sempre attento quando c'è da criticare Israele. Se la notizia è vera, con il TG 3 è sempre bene stare attenti, conferma quello che da sempre sappiamo. Anche una persona stimabile per l'impegno che dedica ai diritti civili negati nel proprio paese, cotretta anche a vivere in esilio per non incorrere nella "giustizia" dei mullah, quando si tratta di Israele c'è poco da fare. Sarà l'educazione islamica ricevuta, sarà il bisogno di stare dalla parte che dai media di tutto il mondo viene sempre presentata come "debole", anche lei è prigioniera della retorica filopalestinese. Quasi come se a Parigi nulla si sapesse del terrorismo criminale che insanguina Israele, come se Hamas & C. fossero una banda di ragazzini che lancia pietre. Invece di essere solidale con uno stato attaccato dalle stesse forze del male che hanno colpito il suo stesso paese, Shirin Ebadi capovolge la verità e si schiera dalla parte degli alleati dei suoi stessi nemici. Se le cose stanno così, allora ci sembra giusto che dopo Arafat il premio Nobel per pace vada anche a lei.