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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Avvenire Rassegna Stampa
19.09.2003 Un buon aggiornamento
Arafat, Bush, nella cronaca come sempre corretta di Graziano Motta

Testata: Avvenire
Data: 19 settembre 2003
Pagina: 14
Autore: Graziano Motta
Titolo: «Bush attacca Arafat:»
Bush squalifica senza mezzi termini Arafat, proprio nel momento in cui si sente di nuovo il protagonista assoluto ella realtà politica palestinese e percepisce un vasto e forte sostegno della comunità internazionale. "Ha fallito come leader", afferma, "e i palestinesi, se desiderano davvero la pace, devono scegliere un capo che si impegni al cento per cento nella lotta al terrorismo".
Un giudizio e una prospettiva che acquistano una valenza speciale per il fatto che seguono la sua opposizione al progetto di Israele di allontanarlo da Ramallah e, al limite, anche di ucciderlo. E perchè vogliono mantenere in vita la Road map, il piano di pace. Ed è significativo che questa valutazione venga espressa a Camp David al termine di un incontro con re Abdallah di Giordania, dedicato in buona parte all'esame della crisi che si è prodotta nel dialogo israelo-palestinese proprio a causa del rais che, sostiene, ha provocato le dimissioni di Abu Mazen da primo ministro. Dice infatti Bush che questi "ha dato prova di buona volontà, ma Arafat gli ha sbarrato la strada".
Parole e prese di posizione severe proprio nel momento in cui il rais, con interviste all'agenzia Reuters e al quotidiano israeliano Ha'aretz, ha chiesto al governo Sharon di "aprire una nuova pagina nelle relazioni reciproche" e di "negoziare una tregua che ponga fine alle violenze quotidiane, alle sofferenze e alle umiliazioni del mio popolo ed eviti che ci sia l'inutile morte di israeliani e di palestinesi". Verso Sharon ha invece avuto parole di sfida: "Ha tentato di uccidermi 17 volte a Beirut durante l'occupazione israeliana del Libano, ndr) ed io sono qui, seduto accanto al mio revolver".
"Nessuno da più fiducia ad Arafat", replicano dei collaboratori del primo ministro israeliano. "E' un bugiardo inveterato. E non intendiamo ripetere l'errore di aver accettato una tregua". Aggiungono che le forze armate non interromperanno le operazioni contro gli attivisti della rivolta fino a quando l'Autorità palestinese non comincerà a smantellare quadri e infrastrutture delle organizzazioni terroristiche. Analoghi propositi sono stati esplicitati dal capo dello Stato Moshe Katsav. E' interessante riferire che secondo Arafat tali infrastrutture sono state "forgiate, nutrite e armate da voi israeliani. Come disarmarli oggi?", si è chiesto.
La Lega Araba ha intanto riproposto la richiesta di condanna di Israele per i suoi propositi contro Arafat dinanzi all'Assemblea generale dell'Onu, alla quale stamane distribuirà la risoluzione che non è passata in Consiglio di sicurezza per il veto americano. Buone le probabilità di approvazione di un documento che non avrà, però, valore esecutivo.
Sul terreno persistono forti tensioni: a Nusseirat, nella Striscia di Gaza, unità di fanteria e del genio, appoggiati da elicotteri, hanno distrutto l'abitazione di un capo del braccio armato di Hamas: negli scontri a fuoco è rimasto ucciso e tre soldati israeliani sono stati feriti.
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