Lettera: Dichiarazione pro-pal del procuratore Melillo
Cara Deborah,
con riferimento alla tua giustificatissima riprovazione per l'indegna ramanzina pro-pal pronunciata dal procuratore Melillo dopo l'arresto dei fiancheggiatori di Hamas, mi ero ripromesso di stemperare un poco l'amaro evidenziando anche la seconda parte del pistolotto, che mi pareva equilibrasse un pò la questione e che riporto qui di seguito:
"Allo stesso tempo tali crimini non possono giustificare gli atti di terrorismo (compresi quelli del 7 ottobre 2023) compiuti da Hamas e dalle organizzazioni terroristiche a questa collegate ai danni della popolazione civile, né costituirne una circostanza attenuante. Per la giurisprudenza di legittimità costituiscono, infatti, atto terroristico le condotte che, pur se commesse nel contesto di conflitti armati, consistano in condotte violente rivolte contro la popolazione civile, anche se presente in territori che, in base al diritto internazionale, devono ritenersi illegittimamente occupati''.
Però me ne sono subito pentito, considerando che:
1) Si parla di Hamas senza specificare che si tratta di palestinesi, mentre il "governo di Israele" è citato con precisione
2) Le vittime da ambo le parti sono "la popolazione palestinese" e la "popolazione civile", astenendosi dallo specificare nel secondo caso che si tratta della popolazione israeliana
3) Il termine "crimini" è usato solo per le azioni di Israele, mentre quelle di Hamas sono derubricate a semplici "atti di terrorismo"
4) Le azioni di Israele non vengono minimamente considerate, come dovrebbe essere, alla luce dell'orrore subito il 7/10, le azioni di Hamas vengono invece considerate (anche se condannate) alla luce della "presenza di popolazione in territori illegittimamente occupati".
In altre parole: la cura peggio del male. Rinuncio perciò a provare ad attenuare il significato della dichiarazione vergognosa del magistrato e specifico che sono indignato quanto te.
Shalom,
Davide Dana
Caro Davide,
Leggendo quel documento sono stata colpita esattamente dalle tue stesse motivazioni. Non si specifica quale sia la "popolazione civile" che soffre, il nome Israele sempre abbinato a "crimini". I Territori sono sempre "illegittimamente" occupati. Le solite accuse a Israele che ormai, in Italia, conoscono anche i lattanti tanto sono scritte e ripetute, quasi quotidianamente. Del resto il "due pesi due misure" è comunemente usato quando di tratta di Israele. Questo tipo di politica che peggiora di giorno in giorno, ci fa sentire circondati e ghettizzati e il risultato è che nel 2025 sono arrivati in Israele 25.700 nuovi olim, emigranti ebrei, dal Canada, dalla Francia e anche dagli Stati Uniti e altri decine di migliaia stanno comprando case per arrivare quando non ne potranno più. Questo è il lato tristemente positivo di una grande tragedia. Almeno adesso, a differenza di 85 anni fa, gli ebrei hanno un paese dove salvarsi che è casa loro e li accoglie sempre a braccia aperte.
Un affettuoso shalom e tanti auguri di Buon Anno Nuovo.
Deborah Fait