lunedi` 29 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






Il Tempo Rassegna Stampa
29.12.2025 Anpi, comunisti e Flotilla, la zona grigia schierata con Hannoun
Commento di Alessio Buzzelli

Testata: Il Tempo
Data: 29 dicembre 2025
Pagina: 2
Autore: Alessio Buzzelli
Titolo: «Anpi, comunisti e Flotilla. Ecco la «zona grigia» schierata con Hannoun»

Riprendiamo da IL TEMPO di oggi 29/12/2025, a pag. 2, con il titolo "Anpi, comunisti e Flotilla. Ecco la «zona grigia» schierata con Hannoun", il commento di Alessio Buzzelli.

Mohammad Hannoun, chi è il presidente dell'associazione palestinesi  d'Italia | Sky TG24
L’arresto di Mohamad Hannoun per finanziamento a Hamas ha scatenato una vasta mobilitazione della sinistra e di associazioni pro-palestinesi, che ignorano totalmente i contenuti dell’ordinanza cautelare, che presenta gravi elementi

L'arresto di Mohamad Hannoun, l'architetto giordano accusato dalla Procura di Genova di aver finanziato Hamas con oltre 7 milioni di euro – ufficialmente raccolti per aiutare la popolazione palestinese – ha messo in moto una rete di solidarietà che ha stupito molti. Cortei, dichiarazioni e, soprattutto, post sui social, firmati da diverse sigle e partiti della Sinistra radicale, ma anche da associazioni vicine alla “causa palestinese” e singole persone, anch'esse tradizionalmente schierate monoliticamente contro Israele e ciò che rappresenta.

Una rete che ha deciso di leggere quanto accaduto in un'ottica precisa: l'arresto di Hannoun è stato, per loro, ora un’operazione sionista, ora un modo per colpire la cosiddetta “causa palestinese”, ora un attacco di un governo repressivo alla libertà, ora, infine, persino un “regolamento dei conti” con i movimenti pro-Pal. Comunque un’ingiustizia.

Ignorando del tutto quanto emerso dalle carte relative all’indagine: perché se è vero che – come i principi del garantismo impongono, anche se molti di loro hanno dimostrato di non avervi mai aderito – il processo ad Hannoun e agli altri arrestati deve ancora iniziare, è altrettanto vero che all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare disposta dal tribunale di Genova ci sono evidenze teoricamente impossibili da ignorare, che se non sono ancora giudiziarie, lo sono di certo dal punto di vista morale, culturale e politico.

E quindi ecco, ad esempio, il post di Davide Piccardo, direttore editoriale e responsabile del quotidiano online La Luce, che su Facebook scrive: «Solidarietà totale a Mohammed Hannoun e agli altri fratelli arrestati, colpevoli di aver nutrito per decenni gli orti palestinesi». E chiude con l'accusa: «Netanyahu ordina e il governo italiano esegue». Parole che riassumono bene le posizioni di chi ritiene che gli arresti di ieri l’altro siano stati eterodiretti da Israele.

«Totale solidarietà ad Hannoun», scrive Giorgio Cremaschi, ex sindacalista ed esponente di Potere al Popolo. «Gravissimo – continua – è il fatto che la stessa Procura di Genova» affermi di aver utilizzato «documentazione trasmessa ufficialmente dallo Stato israeliano», aggiungendo che «siamo di fronte a una mostruosità giuridica che trasforma in legge dello Stato italiano le misure repressive del regime fascio-sionista israeliano».

Oltre ai singoli, ci sono pure partiti e partitini della galassia della sinistra extraparlamentare, come Rifondazione Comunista, che scrive in un post: «Il governo Meloni e la lobby trasversale dei complici del genocidio esulta» per gli arresti di Hannoun, «siamo di fronte alla reiterazione del tentativo di criminalizzare la solidarietà con la Palestina».

Sulla stessa linea quello del Partito Marxista-Leninista Italiano, che «ribadisce con fermezza la sua condanna dell'arresto di Hannoun», definendolo come un «intollerabile attacco del governo Meloni, Mussolini in gonnella, alla resistenza del popolo palestinese». «Buttiamo giù il governo di Mussolini in gonnella – concludono – complice del genocidio».

Tra le pieghe del web spunta anche il Partito dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo), che se la prende con «il governo Meloni che perseguita chi in Italia sostiene la liberazione della Palestina» e che invece «chiude gli occhi» quando «c'è da far valere il diritto internazionale e arrestare i criminali nazisionisti».

Potere al Popolo, invece, esprimendo «completa solidarietà», parla di «vergognosa accusa di terrorismo». Poi ci sono movimenti e associazioni. Freedom Flotilla Italia si scaglia contro «la campagna di repressione e criminalizzazione», sostenendo che «la resistenza è un diritto del popolo palestinese» e rifiutando che «venga arbitrariamente equiparata al terrorismo».

L’ANPI – sezione «Aurelio Ferrara» – ricondivide un post del Centro Culturale Handala Ali in cui si legge: «Esprimiamo la massima complicità e solidarietà ad Hannoun e a tutti gli arrestati». Mentre in un comunicato firmato «Le comunità palestinesi in Italia» si parla degli arresti come di «una regolazione di conti contro il movimento palestinese».

Per inviare la propria opinione al Tempo, telefonare 06/675881, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


segreteria@iltempo.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT