Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Istanbul, ebrei aggrediti mentre si recavano in sinagoga per Hanukkah Cronaca di Luca Spizzichino
Testata: Shalom Data: 23 dicembre 2025 Pagina: 1 Autore: Luca Spizzichino Titolo: «Istanbul, ebrei aggrediti mentre si recavano in sinagoga per Hanukkah»
Riprendiamo da SHALOM online la cronaca di Luca Spizzichino dal titolo "Istanbul, ebrei aggrediti mentre si recavano in sinagoga per Hanukkah".
Luca Spizzichino
I pro-Pal in un paese islamico, come la Turchia di Erdogan, sono doppiamente pericolosi. Lo dimostra l'aggressione agli ebrei diretti alla sinagoga di Neve Shalom, a Istanbul, in occasione dell'accensione dell'ottava candela di Hanukkah.
Un gruppo di ebrei diretto alla Sinagoga Neve Shalom di Istanbul per l’accensione dell’ottava e ultima candela di Hanukkah è stato preso di mira da manifestanti pro-palestinesi che hanno tentato di avvicinarsi al corteo urlando slogan intimidatori come “Questi sionisti devono lasciare il Paese” e “Non vogliamo sionisti”. La polizia è intervenuta rapidamente, disperdendo i dimostranti e impedendo il contatto diretto.
I filmati, diffusi sui social e rilanciati su X, mostrano i manifestanti sventolare bandiere palestinesi e attaccare verbalmente il gruppo ebraico prima di essere bloccati dagli agenti. Nei messaggi che accompagnano i video, gli organizzatori della protesta accusano i partecipanti alla celebrazione di “glorificare il sionismo” mentre a Gaza prosegue la guerra, arrivando a invocare l’intervento delle autorità contro quelli che definiscono “sostenitori del genocidio” e promettendo ulteriori azioni “contro sionisti e collaboratori”.
Secondo quanto emerso, la mobilitazione sarebbe stata pianificata in anticipo. Alcune pagine pro-palestinesi avevano pubblicato luogo e orario dell’accensione delle candele, corredando l’annuncio con immagini di una menorah imbrattata di sangue. Nel mirino anche una guida turca specializzata in itinerari di patrimonio ebraico, accusata di aver espresso sui social sostegno a Israele e cordoglio per soldati israeliani uccisi; accuse che hanno contribuito ad alimentare la tensione attorno all’evento religioso.
L’episodio si colloca in un contesto di forte deterioramento del clima politico e sociale in Turchia dopo l’attacco terroristico del 7 ottobre e la successiva guerra a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha più volte rivolto dure accuse a Israele e, nelle scorse settimane, Ankara ha annunciato mandati di arresto nei confronti di alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Non si sono registrati feriti, ma l’aggressione ha accresciuto le preoccupazioni della comunità ebraica turca per l’aumento degli episodi di odio. La sinagoga Neve Shalom, nel quartiere di Beyoğlu, è un luogo simbolo: in passato è stata bersaglio di due attentati, il massacro del 1986 e le autobombe del 2003.
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