lunedi` 22 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
22.12.2025 La popolazione di Israele è l'unica in crescita fra tutti i paesi sviluppati
Commento di William McGurn (tradotto da Giulio Meotti)

Testata: Il Foglio
Data: 22 dicembre 2025
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Cosa ci insegna Israele sul suicidio demografico»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/12/2025, a pagina 2 dell'inserto internazionale, il commento di William McGurn, tradotto da Giulio Meotti e originariamente pubblicato sul Wall Street Journal, dal titolo: "Cosa ci insegna Israele sul suicidio demografico".

William McGurn
Baby Boom in Israele, nonostante la guerra e tutti i pericoli che la gente comune corre. Una lezione di ottimismo unica nel suo genere: Israele è l'unica nazione industrializzata, fra i paese dell'OCSE, che registra un tasso di nascite di 2,9 figli per coppia, superiore a quello di sostituzione.

Oggi gli israeliani hanno ottenuto una vittoria altrettanto decisiva e non mi riferisco a quella recente sul campo di battaglia” scrive William McGurn sul Wall Street Journal. “Quest’altra vittoria israeliana offre speranza non solo agli israeliani, ma al mondo intero. Le generazioni future si chiederanno perché le élite occidentali, invece di meravigliarsi dei miglioramenti delle condizioni di vita, guardassero al futuro vedendo solo rovina e disperazione. Istituzioni che andavano dal governo degli Stati Uniti alla Banca Mondiale abbracciarono questo pessimismo con entusiasmo. Esportarono nel mondo l’idea tossica secondo cui i paesi poveri erano poveri perché avevano troppi figli. Contro questo cupo scenario, un economista si fece avanti per offrire speranza. Il suo nome era Julian Simon. La sua idea semplice – che gli esseri umani comuni siano ‘la risorsa definitiva’ – sfidava la nozione malthusiana secondo cui la crescita della popolazione porta a carenze e, infine, alla carestia (…). Ai nostri giorni, il pessimismo sull’eccesso di popolazione ha lasciato il posto a preoccupazioni molto reali sul fatto che non ci stiamo sostituendo demograficamente. In questo contesto, è difficile immaginare quanto l’occidente fosse impegnato nel controllo della popolazione. Ma ora il copione si è ribaltato. Per decenni i paesi poveri, inclusa la Cina, hanno condotto una guerra contro i propri tassi di natalità (spesso attraverso abusi orribili come la sterilizzazione forzata e l’aborto). Oggi la popolazione cinese sta diminuendo e Pechino vorrebbe recuperare quei milioni di bambini che non sono mai nati a causa delle proprie politiche. Che cosa c’entra tutto questo con Israele? L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è composta da 38 democrazie con economie di mercato ed è considerata un indicatore del mondo sviluppato. Tra i paesi membri, il numero medio di figli per donna è 1,5. L’unica nazione dell’Ocse sopra il tasso di sostituzione di 2,1? Israele, il cui tasso di fertilità totale è di 2,9. Il successo di Israele nella crescita della propria popolazione è spesso attribuito all’elevato tasso di natalità delle comunità ebraiche ortodosse del paese. Ma altri paesi hanno comunità religiose simili agli ebrei ortodossi e non sono comunque riusciti a fermare la spirale discendente. La differenza è che le donne ebree laiche in Israele hanno un tasso di fertilità più alto rispetto alle loro controparti nel resto del mondo. David Simon, uno dei figli di Julian, afferma che suo padre avrebbe pensato che la crescita della popolazione israeliana avrebbe continuato ad alimentare una forte crescita economica. Dice inoltre che Julian avrebbe sottolineato le riforme del libero mercato introdotte a partire dal 2003 dall’allora ministro delle Finanze Benjamin Netanyahu. ‘Più persone e più libertà, avrebbe detto mio padre, significano più speranza – e faranno risplendere ancora di più la luce di Israele nel mondo’”.

(Traduzione di Giulio Meotti)


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT