Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Il leader di una milizia anti-Hamas a Gaza sostiene il piano di pace Dichiarazione di Hussam Al Astal
Testata: israele.net Data: 22 dicembre 2025 Pagina: 1 Autore: Hussam Al Astal Titolo: «Il leader di una milizia anti-Hamas a Gaza sostiene il piano di pace e mette in guardia la comunità internazionale: «Se manterrà le sue armi, Hamas caccerà le forze internazionali, riprenderà il potere, si vendicherà degli oppositori e attaccherà di nuovo»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - la dichiarazione di Hussam Al Astal, comandante delle Counter Terrorism Strike Force (Forza d’attacco antiterrorismo) a Khan Younis, pubblicato sul Wall Street Journal: "Il leader di una milizia anti-Hamas a Gaza sostiene il piano di pace e mette in guardia la comunità internazionale: «Se manterrà le sue armi, Hamas caccerà le forze internazionali, riprenderà il potere, si vendicherà degli oppositori e attaccherà di nuovo Israele riportandoci tutti all’inferno»".
Al centro della foto, Hussam Al Astal. Hussam Al Astal sostiene che Hamas, nonostante le dichiarazioni di Khaled Mashal, sia oggi più debole e impopolare che mai a Gaza, mantenendo il controllo solo tramite paura e violenza
Scrive Hussam Al Astal: A due mesi dall’inizio del cessate il fuoco a Gaza, il capo di Hamas Khaled Mashal ha dichiarato da Doha, in Qatar, che il suo gruppo non disarmerà né cederà il potere, come invece era stato concordato.
Ma Mashal non agisce da una posizione di forza. A Gaza Hamas è più debole e impopolare che mai. Le uniche carte che ha ancora in mano sulla popolazione civile sono la paura e la ferocia.
Sulla scena internazionale, il bluff di Mashal si basa sul fatto che nessun altro ha abbastanza interesse in gioco per sfidarlo.
Sono il comandante della Counter Terrorism Strike Force (Forza d’attacco antiterrorismo) a Khan Younis e ho visto numerose prove che attestano il declino di Hamas.
Le mie pattuglie hanno arrestato combattenti di Hamas su entrambi i lati della linea del cessate il fuoco. Le nuove reclute di Hamas sono inesperte e più propense ad arrendersi, quando sono sotto pressione. Alcune hanno iniziato a disertare. In base ai messaggi che ricevo ogni giorno, molte altre seguiranno.
Oltre alla Counter Terrorism Strike Force, vi sono altre quattro milizie anti-Hamas. Il leader originario del gruppo Forze Popolari con sede a Rafah, Yasser Abu Shabab, è stato ucciso l’altra settimana in una disputa interna, ma il suo gruppo rimane forte.
Con il passare del tempo, è chiaro che i nostri gruppi dovrebbero unirsi sotto le insegne di un nuovo servizio di sicurezza per Gaza.
Raccomando che le nostre forze congiunte facciano riferimento al Board of Peace del presidente Trump e prestino giuramento che né Hamas né alcun altro gruppo terroristico riprenderà il potere a Gaza.
Ciò non significa che io speri di lanciare una nuova guerra contro Hamas nel territorio che attualmente controlla. Ho perso mia figlia e mia nipote quando gli aerei israeliani attaccavano i terroristi di Hamas che le usavano come scudi umani.
Il pensiero che altri civili perdano la vita a Gaza è insopportabile. Ma so anche che se Hamas dovesse rimanere al potere o tornare al potere, questa tragedia si ripeterà.
Esiste una strada alternativa, che priva Hamas del potere e la spinge verso un’uscita. Hamas trae il suo potere dal controllo e dall’estorsione che impone alla popolazione di Gaza. Se si elimina questo, Hamas diventa rapidamente irrilevante.
Sostengo una proposta che veda la comunità internazionale ignorare il signor Mashal e iniziare a investire massicciamente nella parte orientale di Gaza, dove Hamas non ha punti d’appoggio.
La popolazione civile di Gaza potrà quindi essere lentamente condotta oltre la linea gialla che divide Hamas dall’esercito israeliano, mentre la nuova forza di sicurezza di Gaza, sostenuta da partner internazionali, impedirà qualsiasi infiltrazione o aggressione da parte di Hamas.
Le famiglie oggi costrette a pagare un affitto a Hamas per piantare la tenda sulle macerie delle loro vecchie case sono alla disperata ricerca di un’alternativa alla corruzione di Hamas. I giovani preferiranno un impiego nell’edilizia e una ripresa dell’economia anziché un posto nei ranghi di Hamas.
Quando la popolazione inizierà a votare con le proprie gambe, il bluff di Hamas con la comunità internazionale crollerà.
Fino ad allora, Gaza rimarrà divisa. Una volta che la popolazione si sarà spostata dall’altra parte della linea gialla, tuttavia, Hamas dovrà ammettere la sconfitta e consegnare le armi.
Non c’è alcun vantaggio nel scendere adesso a compromessi con Hamas, soprattutto dopo le sue azioni degli ultimi due mesi.
Di recente Hamas ha lanciato un ultimatum di 10 giorni imponendo ai suoi oppositori interni di pentirsi pubblicamente o essere giustiziati. Nessun gruppo che si dedica alla tortura e alle esecuzioni extragiudiziali della propria popolazione ha alcuna intenzione di rinunciare al potere che esercita su di essa.
Con la sua dichiarazione dell’altro fine settimana secondo cui Hamas si rifiuterà di disarmarsi volontariamente, Mashal sta semplicemente affermando ad alta voce ciò che era ovvio fin dall’inizio.
Se Hamas manterrà le sue armi e non verrà istituita una robusta forza di sicurezza a Gaza, Hamas cercherà un’occasione per riprendere il controllo.
Dopo aver cacciato le forze internazionali, riprenderà il potere, si vendicherà dei suoi rivali interni e punterà di nuovo le armi contro Israele, riportandoci tutti all’inferno.
Questo è ciò che è scritto nel DNA di Hamas, e gli abitanti di Gaza ne hanno già pagato il prezzo troppe volte col sangue. Dobbiamo interrompere questo circolo vizioso.
Mentre la prima fase del piano di pace di Trump volge al termine con successo, le forze anti-Hamas a Gaza lo sostengono per poter garantire insieme un permanente cambiamento in meglio durante la fase successiva.
La scelta che la comunità internazionale deve compiere è se sostenere questa nuova forza di sicurezza a Gaza oppure stare a guardare mentre Hamas riesce a minare e alla fine a vanificare ogni progresso.
Mashal può tenere discorsi da Doha, ma qui a Gaza non vediamo l’ora di vedere lui e altri capi di Hamas che vivono in Qatar e Turchia affrontare la giustizia in un’aula di tribunale di Gaza per i loro crimini contro il nostro popolo.
Nonostante ora controlli la vita di milioni di abitanti di Gaza, il suo processo sarà solo la seconda volta che Mashal viene qui.
Per il momento, dobbiamo assicurarci che Hamas non riesca a bluffare per riprendere il potere.
Il piano in 20 punti di Trump offre a Gaza un futuro reale. Noi siamo pronti a tradurlo in realtà.
(Da: Wall Street Journal, 11.12.25)
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