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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.12.2025 Il Nuovo Medio Oriente di Gian Battista Brunori
Recensione di Giorgia Greco

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 dicembre 2025
Pagina: 1
Autore: Giorgia Greco
Titolo: «Il Nuovo Medio Oriente di Gian Battista Brunori»

Il Nuovo Medio Oriente

Il declino della Mezzaluna sciita                       Giovan Battista Brunori

Belforte editore                                                   euro 25

Il nuovo Medio Oriente. Il declino della Mezzaluna Sciita - Giovan Battista  Brunori - Libro - Belforte Salomone - Orizzonti di ricerca | IBS
“Le aggressioni antisioniste e antisemite, verbali e fisiche, sono divenute fenomeno diffuso, allarmante…è partita in diversi ambienti la “caccia all’ebreo”: basta che qualcuno indossi in pubblico la kippah o si metta a parlare in ebraico a scatenare l’aggressività di sconosciuti: è la peggior ondata di antisemitismo dalla fine della persecuzione nazista”

Essere un inviato in Medio Oriente per raccontarne la complessità e le drammatiche vicende che coinvolgono i paesi dell’area è prima di tutto un impegno arduo ma anche una sfida coinvolgente che richiede da parte del giornalista correttezza e serietà, insieme alla volontà di “consumare le suole delle scarpe sul terreno”. Un compito questo che Giovan Battista Brunori, attualmente corrispondente responsabile dell’ufficio Rai per Il Medio Oriente ha svolto e continua a svolgere in modo impeccabile senza schierarsi con nessuna fazione, in un contesto dove i media sono spesso di parte nei loro resoconti e quasi sempre ostili a Israele. 

Arrivato a Gerusalemme pochi mesi prima del 7 ottobre ha raccontato come corrispondente per il TG1 e il Tg2 con trasparenza e senza filtri la peggior strage subita da Israele dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma anche le trasformazioni in corso in quell’area del mondo dopo il massacro di Hamas, l’inizio del conflitto su più fronti che Israele si è trovato a combattere contro terroristi che ne vogliono l’eliminazione e infine l’entrata in vigore della tregua a Gaza con il coinvolgimento di vari paesi arabi. 

In questi giorni è in libreria il suo libro “Il nuovo Medio Oriente. Il declino della Mezzaluna sciita” edito da Salomone Belforte, una casa editrice sempre attenta a cogliere i mutamenti sullo scenario mondiale, che Brunori manda in stampa mentre Hamas annuncia di voler liberare gli ostaggi israeliani e afferma di acconsentire al piano di pace del presidente americano, accettato sia da Israele che dai paesi arabi oltre che dall’Autorità nazionale Palestinese. Con gli sviluppi degli ultimi mesi che hanno visto la liberazione degli ostaggi e i tentativi di far ripartire i colloqui di pace si potrebbero aprire nuove prospettive per il futuro di Gaza ma dopo la peggior catastrofe della storia dello Stato d’Israele il Medio Oriente non è ancora uscito dal tunnel di violenze che hanno insanguinato l’area per oltre due anni.

Mosaico di testimonianze, racconti e interviste con osservatori d’eccezione come Piero Fassino, Maurizio Molinari e Federico Rampini, il libro di Brunori non ha velleità accademiche e si rivolge con linguaggio semplice e diretto a un vasto pubblico di lettori per raccontare sulla base dei servizi e delle dirette tv e radio realizzate in Medioriente la complessa situazione regionale, mettendo in luce altresì la crisi e il declino dell’influenza della Mezzaluna sciita.

Il giornalista inizia il suo racconto partendo dalla Guerra dei Dodici giorni quando il 13 giugno 2025 i caccia israeliani attaccano Teheran con lo scopo di distruggere i siti nucleari e arginare una minaccia che potrebbe riguardare non solo Israele ma il mondo intero. Dopo l’attacco israeliano anche l’America si muove e il 22 giugno viene bombardata la centrale nucleare di Fordow e alcuni scienziati iraniani vengono uccisi negli attacchi. L’operazione congiunta israelo-americana non risolve definitivamente la questione dell’arricchimento dell’uranio da parte dell’Iran ma arreca un duro colpo al programma nucleare che viene notevolmente ritardato.

L’ambizioso progetto iraniano della Mezzaluna sciita di cancellare lo stato ebraico fallisce e Israele dopo il pogrom del 7 ottobre si rialza e dà il via all’invasione di Gaza con l’obiettivo di estirpare Hamas e liberare gli ostaggi.

Nel capitolo “Effetto a sorpresa” Brunori ci dà contezza anche dell’eliminazione di alcune delle teste più in vista della kill list israeliana. E mentre il pensiero torna all’”Operazione Ira di Dio”, la campagna segreta con cui il Mossad individuò ed eliminò i responsabili della strage degli atleti e allenatori israeliani a Monaco nel 1972, apprendiamo dell’uccisione di Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas avvenuta a Teheran con “un’operazione preparata dal Mossad da molto tempo”. Poi è la volta di Hassan Nashrallah, leader di Hezbollah, colpito dall’intelligence israeliana il 27 settembre 2024 mentre stava tornado a Beirut. 

Scovato da un drone israeliano il 16 ottobre 2024 non sfugge alla morte nemmeno Yahya Sinwar, l’”architetto” della strage del 7 ottobre, che ebbe salva la vita nel lontano 2004 grazie alla diagnosi tempestiva di un medico israeliano. Chiamato il “macellaio di Khan Younis” per la sua spietatezza dinanzi alle numerose vittime civili palestinesi non ha esitato ad affermare che sono “sacrifici necessari” per la loro causa.

In questa cronaca rigorosa dei fatti Brunori ci fa entrare in un tunnel costruito da Hezbollah; incontriamo nel kibbutz Sasa Angelica Live Calò, attivista instancabile per il dialogo interculturale e religioso, educatrice, scrittrice, regista che con suo marito Yehuda, responsabile della sicurezza, ci racconta di come hanno vissuto per mesi nel kibbutz sotto il lancio continuo dei missili di Hezbollah verso i villaggi israeliani nel nord del paese con vittime civili e militari; riviviamo nel racconto di testimoni e sopravvissuti la catastrofe del 7 ottobre quando alle ore 6.29 ha inizio l’operazione “Alluvione al-Aqsa” , il peggior attacco della storia di Israele, contro i kibbutz pacifisti di Nir Oz, Be’eri, Kfar Aza, Netiv HaAsara e al Nova Festival in cui si assiste a una vera e propria mattanza con uccisioni, stupri e violenze inaudite, case bruciate, civili e militari presi in ostaggio da terroristi di Hamas. “L’attacco di Hamas – nota Brunori – colpisce proprio le comunità che più credevano nella pace e nel dialogo con i palestinesi, attivisti che hanno aiutato e accompagnato i palestinesi a farsi curare negli ospedali israeliani”.

Oltre al drammatico racconto sugli stupri, ormai documentati in vari contesti, al dramma dei civili presi in ostaggio, molto spesso tenuti segregati nelle abitazioni palestinesi della Striscia di Gaza da famiglie benestanti colluse con i terroristi, Brunori non risparmia l’analisi sulle falle verificatesi nella sicurezza e intelligence israeliane che hanno portato a sottovalutare il pericolo costituito dai movimenti sospetti di Hamas anche nelle ore precedenti l’attacco.

Alcuni preziosi capitoli sono dedicati alla crisi umanitaria a Gaza, alla difficile situazione in Cisgiordania con le violenze dei coloni e il progressivo allargamento degli insediamenti ebraici, alla disillusione di israeliani e palestinesi che vedono svanire le speranze di pace, al futuro degli Accordi di Abramo, al risorgere di un violento antisemitismo che moltiplica attacchi contro ebrei, sinagoghe e attività commerciali in Europa e non solo, in cui Israele e gli israeliani diventano “un bersaglio buono per tutte le occasioni”. “Stiamo assistendo a una normalizzazione dell’antisemitismo in tutte le società. Non è più solo un problema marginale, ma trasversale” afferma la presidente internazionale dell’Anti Defamation League, Marina Rosemberg. 

Il libro si avvale anche di un nuovo modo di comunicare che chi scrive ha già apprezzato nel bel testo del giornalista Amedeo Ricucci “Cronache dal fronte” (Castelvecchi), dove i testi e le riflessioni sono accompagnati da codici QR che consentono di visionare i servizi televisivi andati in onda sui canali Rai scansionandoli con lo smartphone: uno strumento che consente di arricchire la narrazione del cronista, raggiungendo anche le nuove generazioni.

Offrendo un’informazione accurata, basata sui fatti e priva di un approccio ideologico, il libro di Giovan Battista Brunori si pone come uno strumento prezioso per capire i cambiamenti politici e sociali avvenuti negli ultimi anni in quella parte di mondo e gli sviluppi che porteranno a nuovi equilibri fra le potenze. Ma non solo. Perché “Il nuovo Medio Oriente” fornisce anche un criterio per distinguere la verità fattuale dalle interpretazioni ideologiche e faziose di molti media che, purtroppo, manipolano lettori poco informati, facile preda di slogan e pregiudizi antisemiti. 

“Credo che il giornalista di servizio pubblico – afferma Brunori nel corso di una presentazione – debba saper raccontare la verità, garantendo un accesso pluralistico a tutte le componenti culturali. Il libro è il racconto di due anni di lavoro frenetico, che mi hanno fatto capire l’importanza di andare oltre quel che c’è in superficie, senza pregiudizi e senza censure”. 


Giorgia Greco


takinut3@gmail.com

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