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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Tempo Rassegna Stampa
17.12.2025 Occidente nella morsa del fanatismo
Commento di Anna Maria Cisint

Testata: Il Tempo
Data: 17 dicembre 2025
Pagina: 5
Autore: Anna Maria Cisint
Titolo: «Occidente nella morsa del fanatismo»

Riprendiamo da IL TEMPO di oggi 17/12/2025, a pag. 5, con il titolo "Occidente nella morsa del fanatismo", il commento di Anna Maria Cisint. 

La sindaca di Monfalcone candidata alle Europee: “Qui portano la sharia, in  cambio diamo case popolari” - la Repubblica

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L’Occidente appare fragile e vulnerabile all’infiltrazione islamista, che attraverso associazioni, moschee e reti legate alla Fratellanza Musulmana punta a sovvertire l’ordine democratico e normalizzare la Sharia. La sinistra e una magistratura politicizzata vengono accusate di ostacolare la sicurezza nazionale, impedendo l’allontanamento di imam radicalizzati e mettendo a rischio il Paese. Servono riforme urgenti: controlli stringenti sugli imam, registro dei ministri di culto, chiusura dei luoghi che diffondono odio e carcere per la predicazione estremista

Fragili e quindi attaccabili: così sembriamo agli occhi degli islamisti che ci osservano e si insinuano nella nostra società per sovvertirne l'ordine democratico e portare avanti quel piano di conquista dell'Occidente tanto caro alla Fratellanza Musulmana, che in Italia e in Europa ha costruito una galassia di sigle e organizzazioni per anestetizzarci e normalizzare i dettami della Sharia, indottrinando le nuove generazioni e scalando le Istituzioni. Tra moschee abusive, associazioni e ammiccamenti con la sinistra – che ha lasciato a casa l'anima progressista per inseguire le strategie dei gruppi filo-Hamas – riescono così a giustificare imam radicalizzati, dichiarazioni liberticide e violente e la sottomissione della donna, tema molto caro ai rossi solo quando conviene.

Sulla stessa linea non poteva che muoversi il braccio armato della sinistra nel nostro Paese: la magistratura politicizzata, quella che usano da sempre per colpire chirurgicamente gli avversari. Per attaccare il Governo adesso si gioca con la sicurezza nazionale, dimostrando la consueta allergia per chi difende i confini, come per il caso Salvini, e l'ostilità verso chi tutela l'interesse nazionale. E oggi lo vediamo con la liberazione dell'imam di Torino, a cui manca solo concedere l'asilo politico per garantirgli la libertà di continuare a spargere odio e guidare manifestazioni filo-Hamas nelle nostre città.

Mi chiedo quante volte ancora dovremo sentirci dire, dopo un attentato, che l'attentatore islamico «era attenzionato dalla Digos», ma non si è riusciti ad intervenire prima. In questo Paese, nonostante il lavoro enorme della Digos, in raccordo con il Ministero dell'Interno e l'intelligence, restiamo bloccati dall'azione delle toghe rosse che impediscono di allontanare pericolosi fondamentalisti. Anche per questo la riforma della giustizia è più che mai necessaria. Serve far applicare le leggi che già esistono e quelle che arriveranno, come le norme che, insieme alla Lega, sto preparando per intervenire e stringere su moschee e attività degli imam: un accordo con lo Stato, il registro dei ministri di culto con verifiche continue su requisiti e idoneità dei predicatori; carcere in caso di predicazioni d'odio; interdizione e chiusura del luogo di culto se ospita imam estromessi dal registro, bilanci pubblici.

Non possiamo più permettere che personaggi come Shanin o «l'imam influencer» di Bologna e quello di Mestre continuino a fare lavaggio del cervello a intere generazioni, formando soldati silenti sparsi in tutta Europa, manipolabili e quindi telecomandabili, pronti a stringere l'Occidente nella morsa del fanatismo islamico per conquistarlo.

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