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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
14.12.2025 I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta

Testata: Informazione Corretta
Data: 14 dicembre 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Natale festa "di tutti e di tutte". Ma anche no»

Lettera: Natale festa "di tutti e di tutte". Ma anche no

Gentilissima Signora Fait,

leggo ora, nella rassegna stampa odierna (12 dicembre), che, secondo l’on. Piccolotti (AVS), “il Natale è di tutti e tutte”.

Mi permetto di dissentire non solo dalla ridondanza del “tutte”, ma soprattutto dall’idea di fare del Natale una festa indistinta, piegabile a qualunque esigenza ed usanza. Il Natale è la festa di compleanno in onore di un Ebreo nato oltre duemila anni fa, celebrata da coloro che credono che Egli è risorto e vive per sempre, in carne e ossa alla destra di Dio, Suo Padre, dopo essersi degnato di farsi uomo e aver dato la Sua vita per la salvezza di ogni uomo, e che giudicherà ogni essere umano. Insomma, è una solennità cristiana dal serissimo contenuto e significato.

Certamente, anche chi non crede a quanto sopra è il benvenuto a visitare presepi e mercatini natalizi ed ai concerti di Natale e può partecipare al ‘rito’ dei regali (che ricorda quelli dei Magi a Gesù Bambino) ed imbandire pranzi e cene. Ma, per favore, senza tentare di censurare il nome del Festeggiato, di usarlo contro i suoi connazionali (ebrei) e di zittirne i fedeli per riguardo a chi abbia altre convinzioni religiose o filosofiche.

Quanto ai canti in arabo, sarebbe stato bello se fossero stati fatti come ‘gemellaggio’ con i cristiani di lingua araba.

A Lei ed ai Suoi cari, ai collaboratori e lettori ebrei di IC ed a tutto Israele, auguro vivamente una festa di Hanukkà molto lieta ed un 2026 di vera pace.

Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

 

Cara Annalisa,

sono assolutamente d'accordo con lei. Da alcuni anni a questa parte degli incoscienti masochisti tentano di cancellare il Natale, chi lo chiama Festa d'inverno, chi vieta di fare il presepe nelle scuole per non imbarazzare i bambini musulmani. Non vedo cosa vi sia di scabroso nel conoscere altre religioni tanto più che in Italia hanno incominciato a festeggiare nelle scuole la festa islamica del Ramadan. I bambini italiani devono accettare un'altra fede e i bambini musulmani non devono esserne "contaminati". E' assurdo e incivile! Quando mio figlio era piccolo, in Italia, aspettava il Natale con la stessa emozione dei suoi compagni cattolici e oggi il mio nipote più grande vuole andare in Italia proprio sotto le Feste perché adora le luci e l'atmosfera che vi si respira. Il ricordo della nascita di Gesù Bambino, un piccolo ebreo la cui Mamma era stata educata dallo zio, gran rabbino nel Tempio di Gerusalemme, forse dà fastidio a quegli italiani che lo vogliono trasformare in arabo, addirittura palestinese!

E' una vergogna e una enorme menzogna storica!

La ringrazio per gli auguri che ricambio augurando a lei e

alla sua Famiglia Buon Natale!

Un cordiale shalom

Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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