Lettera: Natale festa "di tutti e di tutte". Ma anche no
Gentilissima Signora Fait,
leggo ora, nella rassegna stampa odierna (12 dicembre), che, secondo l’on. Piccolotti (AVS), “il Natale è di tutti e tutte”.
Mi permetto di dissentire non solo dalla ridondanza del “tutte”, ma soprattutto dall’idea di fare del Natale una festa indistinta, piegabile a qualunque esigenza ed usanza. Il Natale è la festa di compleanno in onore di un Ebreo nato oltre duemila anni fa, celebrata da coloro che credono che Egli è risorto e vive per sempre, in carne e ossa alla destra di Dio, Suo Padre, dopo essersi degnato di farsi uomo e aver dato la Sua vita per la salvezza di ogni uomo, e che giudicherà ogni essere umano. Insomma, è una solennità cristiana dal serissimo contenuto e significato.
Certamente, anche chi non crede a quanto sopra è il benvenuto a visitare presepi e mercatini natalizi ed ai concerti di Natale e può partecipare al ‘rito’ dei regali (che ricorda quelli dei Magi a Gesù Bambino) ed imbandire pranzi e cene. Ma, per favore, senza tentare di censurare il nome del Festeggiato, di usarlo contro i suoi connazionali (ebrei) e di zittirne i fedeli per riguardo a chi abbia altre convinzioni religiose o filosofiche.
Quanto ai canti in arabo, sarebbe stato bello se fossero stati fatti come ‘gemellaggio’ con i cristiani di lingua araba.
A Lei ed ai Suoi cari, ai collaboratori e lettori ebrei di IC ed a tutto Israele, auguro vivamente una festa di Hanukkà molto lieta ed un 2026 di vera pace.
Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca
Cara Annalisa,
sono assolutamente d'accordo con lei. Da alcuni anni a questa parte degli incoscienti masochisti tentano di cancellare il Natale, chi lo chiama Festa d'inverno, chi vieta di fare il presepe nelle scuole per non imbarazzare i bambini musulmani. Non vedo cosa vi sia di scabroso nel conoscere altre religioni tanto più che in Italia hanno incominciato a festeggiare nelle scuole la festa islamica del Ramadan. I bambini italiani devono accettare un'altra fede e i bambini musulmani non devono esserne "contaminati". E' assurdo e incivile! Quando mio figlio era piccolo, in Italia, aspettava il Natale con la stessa emozione dei suoi compagni cattolici e oggi il mio nipote più grande vuole andare in Italia proprio sotto le Feste perché adora le luci e l'atmosfera che vi si respira. Il ricordo della nascita di Gesù Bambino, un piccolo ebreo la cui Mamma era stata educata dallo zio, gran rabbino nel Tempio di Gerusalemme, forse dà fastidio a quegli italiani che lo vogliono trasformare in arabo, addirittura palestinese!
E' una vergogna e una enorme menzogna storica!
La ringrazio per gli auguri che ricambio augurando a lei e
alla sua Famiglia Buon Natale!
Un cordiale shalom
Deborah Fait