domenica 14 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
14.12.2025 Arrestata la Nobel iraniana
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 14 dicembre 2025
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Arrestata la Nobel iraniana»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/12/2025, a pag. 3, il redazionale dal titolo "Arrestata la Nobel iraniana".

Narges Mohammadi, attivista iraniana, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2023, è stata arrestata arbitrariamente dalla polizia iraniana. Un test per l'Occidente: arrestano persino un Nobel. Qualcuno reagirà? Scommettiamo di no?

Narges Mohammadi, la coraggiosa vincitrice del Nobel per la Pace del 2023, è stata arrestata dalle forze di sicurezza iraniane. Non in un vicolo buio o durante una protesta clandestina, ma durante un semplice memoriale per un altro martire della libertà, Khosrow Alikordi, trovato morto nel suo ufficio. Non è solo un arresto; è un pugno in faccia a ogni principio di giustizia, diritti umani e dignità. Era stata rilasciata temporaneamente dalla prigione nel dicembre 2024 per motivi medici, un “gesto” di clemenza che ora si rivela per ciò che è: una farsa crudele, concessa solo per umiliarla ulteriormente. Il fratello, Mehdi Mohammadi, testimone oculare, descrive la brutalità delle mani legate, le urla soffocate, il terrore. E le autorità iraniane? Silenzio tombale, come sempre. Da anni, questa donna straordinaria combatte contro la pena di morte e l’hijab obbligatorio, quel velo di oppressione che soffoca non solo i corpi, ma anche le anime delle iraniane. E ora, mentre il mondo finge di commemorare i diritti umani, l’Iran la trascina di nuovo nelle fauci del suo sistema carcerario. Quante Narges ci sono in Iran? Migliaia, forse, donne e anche uomini che osano sfidare un regime teocratico che vede nella libertà una minaccia esistenziale. L’Iran non è una nazione; è una prigione a cielo aperto, dove la sharia distorta schiaccia ogni sussurro di dissenso. La pena di morte? Eseguita con una frequenza che fa impallidire i boia medievali, oltre ottocento esecuzioni nel 2024. Il Nobel per la Pace all’iraniana non era un trofeo da scaffale; era un appello all’azione, nostra. Eppure, l’Iran ride in faccia al mondo, arrestando la sua vincitrice come se fosse una ladra comune. Dove sono le sanzioni reali, quelle che mordono? Dove i cortei globali e i boicottaggi? L’Iran deve pagare: economicamente, politicamente, moralmente. L’Iran non è solo un problema mediorientale; è un test per i paesi liberi. Lo passeremo?

 

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostanti


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT