Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
L’Iran è il primo sponsor del terrorismo mondiale Cronaca di Matteo Legnani
Testata: Libero Data: 07 dicembre 2025 Pagina: 17 Autore: Matteo Legnani Titolo: «L’Iran è il primo sponsor del terrorismo mondiale»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/12/2025, a pag. 17, con il titolo "L’Iran è il primo sponsor del terrorismo mondiale" la cronaca di Matteo Legnani.
Le Forze Qods, l'apparato della Guardia Rivoluzionaria all'estero, sono designate "organizzazione terroristica internazionale" anche dall'Australia. Gli Usa commentano: "L'Iran è il principale sponsor del terrorismo nel mondo".
L’Iran torna al centro dell’attenzione del Dipartimento di Stato americano, a poco meno di sei mesi dal bombardamento dei suoi impianti per l’arricchimento dell’uranio compiuto congiuntamente da Israele e Stati Uniti. La Repubblica islamica «rimane il principale sponsor del terrorismo nel mondo» ha riferito il Dipartimento in una nota sul proprio canale X in lingua farsi, commentando la designazione da parte dell’Australia del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica come organizzazione terroristica.
«L’Iran, attraverso la Forza Quds (che è il braccio estero della Guardia deputato a compiere azioni in altri Stati) e i suoi rappresentanti tra cui Hamas, Hebzollah e organizzazioni criminali transnazionali, ha finanziato e diretto numerosi attacchi e attività terroristiche a livello globale».
Il provvedimento attuato dall’Australia «contribuirà a ostacolare la capacità del regime iraniano e dei suoi rappresentanti di pianificare attacchi terroristici», prosegue la nota, invitando «tutti i Paesi a impedire le attività dei suoi agenti, reclutatori, finanziatori e rappresentanti all’interno dei loro territori».
La prova di quanto sia forte il legame tra Teheran e le organizzazioni terroristiche operanti soprattutto in Medio Oriente è arrivata ieri dalle parole del ministro degli Esteri libanese, Youssef Rajji, che all’emittente AlArabiya ha affermato che «Hezbollah non consegnerà mai le sue armi senza l’autorizzazione dell’Iran». Il Libano è sotto pressione sia da parte degli Usa sia di Israele, che da mesi chiedono al governo di Beirut di procedere al disarmo di Hezbollah, senza il quale il cessate il fuoco raggiunto dal Libano con Israele un anno fa non evolverà mai in un accordo di pace (anche se giovedì hanno preso il via colloqui per l’avvio della cooperazione economica tra i due Paesi).
Rajji ha sottolineato che «disarmare Hezbollah e smantellarne la struttura militare è una richiesta libanese, indipendentemente dalla richiesta internazionale», ma anche che «è l’Iran ad avere l’ultima parola».
Gli Stati Uniti, in settimana, avevano espresso la loro delusione per la mancata inclusione da parte del governo iracheno della stessa Hezbollah, oltre che degli Huthi yemeniti, nella lista nera delle organizzazioni terroristiche, che avrebbe significato anche il congelamento dei loro fondi nel Paese. Anche in quel caso, erano state le proteste di matrice iraniana a costringere il governo di Bagdad a fare retromarcia sul provvedimento, prima approvato e poi ritirato nel giro di mezza giornata.
E il regime degli ayatollah, nelle ultime ore, è tornato a fare la voce grossa sul fronte interno in tema di codice di abbigliamento delle donne. Dopo la diffusione online delle immagini di una maratona tenutasi sull’isola di Kish, in cui diverse partecipanti correvano senza indossare l’hijab, l’autorità giudiziaria ha fatto arrestare due degli organizzatori della manifestazione perché responsabili della «violazione della decenza pubblica» ha riferito il procuratore locale all’agenzia Mizan.
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