domenica 07 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
07.12.2025 La fila per dialogare con i Talebani
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 07 dicembre 2025
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Per dialogare con i talebani c’è la fila»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 13/11/2025, a pag. 3, il redazionale dal titolo "Per dialogare con i talebani c’è la fila".

Da quando i Talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan nel 2021, hanno allacciato relazioni diplomatiche con tutti quelli che combattevano negli anni Novanta: India, Iran, Russia e (informalmente) Cina. Mentre combattono contro il loro ex sponsor: il Pakistan

Che il mondo si sia ribaltato lo dimostra il fatto che i talebani, che hanno il potere in Afghanistan da quando, nel 2021, le truppe americane si sono ritirate dopo vent’anni, ora hanno relazioni con l’India, l’Iran e la Russia, che negli anni Novanta gli facevano la guerra, e sono in conflitto con il Pakistan, che è stato il loro patrono per molti anni. Naturalmente questa riabilitazione non sarebbe avvenuta senza la Cina, che non ha riconosciuto formalmente il governo dei talebani come invece ha fatto la Russia (è stato un diplomatico russo il primo ad arrivare a Kabul nel 2021), ma che l’anno scorso ha accreditato un ambasciatore del regime di Kabul a Pechino. Il Financial Times ha ricostruito l’iniziativa di riabilitazione operata dalla Cina: società cinesi fanno esplorazioni per l’estrazione di oro, pietre preziose e carbone, mentre il governo di Pechino fa pressioni sulla Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale perché il regime afghano possa avere accesso a miliardi di dollari che sono congelati nelle riserve di valuta straniera. Ma non c’è soltanto l’asse antioccidentale a riabilitare i talebani. Anche alcuni paesi europei – persino la Germania che è sempre stata molto dura – hanno riaperto le relazioni con Kabul, per una ragione ben precisa: il rimpatrio di afghani che vivono nei loro paesi. C’è anche l’America: Sebastian Gorka, un consigliere per l’antiterrorismo dell’Amministrazione Trump che per decenni ha ripetuto che l’islam politico è la più grande minaccia all’occidente, ora dice che è utile collaborare con i talebani per contrastare altri gruppi terroristici: è così che ha riportato a casa uno degli ostaggi americani ancora nelle mani dei talebani. Dopo che un afghano arrivato in America con il programma di protezione per chi aveva collaborato con gli americani ha ammazzato una soldatessa della Guardia nazionale, Trump userà questo canale per cacciare via tutti gli afghani presenti in America e rispedirli in quello che chiama “il buco dell’inferno”, l’Afghanistan guidato dai talebani sempre meno isolati.

 

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT