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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
06.12.2025 Il mondo sta correndo, ma la sinistra è ferma
Commento di Giovanni Sallusti

Testata: Libero
Data: 06 dicembre 2025
Pagina: 10
Autore: Giovanni Sallusti
Titolo: «Il mondo sta correndo ma la sinistra è ferma»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 06/12/2025, a pag. 10 con il titolo "Il mondo sta correndo ma la sinistra è ferma " il commento di Giovanni Sallusti.

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Giovanni Sallusti

Graziano Del Rio con altri senatori di area riformista aderisce alla definizione di antisemitismo dell'Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto che riconosce come antisemita anche l'antisionismo. E viene brutalmente contestato dai compagni. La sinistra è ancora sovietica, non c'è niente da fare.

Tutto intorno cambiano i paradigmi, vengono ridisegnate dottrine strategiche e incrinate certezze geopolitiche, si accelera verso la costruzione di un nuovo ordine mondiale.
Dentro, nella ridotta ombelicale di quello che una volta era il cosmo progressista, si regredisce sempre di più nel proprio disordine mentale. C’è un fossato sempre più sbalorditivo, tra la Storia che accade nel mondo e l’autoreferenzialità che si reitera nella Ditta, che avrebbe spaesato per primo il fondatore del materialismo storico, tal Karl Marx.
Ieri è stata una giornata-spartiacque, con la pubblicazione della nuova Strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che evoca un rischio endogeno della civiltà occidentale, ovvero che essa venga meno proprio nel suo luogo natìo, il continente europeo. Un allarme che s’inserisce nel trumpiano cambio epocale di postura, dall’esportazione acritica del globalismo alla consapevole battaglia identitaria, in primis contro la minaccia egemonica del Dragone cinese. Ma in generale sono i “conservatori”, nel senso più ampio possibile, che stanno guidando il Grande Cambiamento, da Milei che impianta il verbo liberista nel Sudamerica social-peronista alla premier Sanae Takaichi che battezza un nuovo protagonismo giapponese in quel Pacifico dove ribolle la contemporaneità fino, piaccia o no, all’Italia meloniana che rappresenta ormai l’unica cerniera salda tra le due sponde dell’Atlantico, quindi d’Occidente.
Nel pieno di questo rivolgimento globale, la sinistra nostrana che fa? Si dedica ossessivamente allo scavo delle proprie paturnie, è sequestrata da una seduta di autocoscienza permanente, come se la politica fosse stata sfrattata da un film di Nanni Moretti, con annessi tutto il masochismo e l’attitudine alla zuffa interna del caso.
Vetta (ad ora) insuperata: riescono a dividersi perfino sul contrasto all’antisemitismo, in teoria un’acquisizione esistenziale, prima che politica. Macché: Graziano Del Rio e altri senatori dell’area “riformista” presentano una proposta di legge che prevede di adottare la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (difficilmente accusabile di istinti fascio-sovranisti per motivi intuibili anche ai più ottusi), la quale ad esempio annovera tra le tesi antisemite la negazione del diritto all’esistenza dello Stato d’Israele. Roba da firmare e rivendicare a canali unificati in mezzo secondo. E invece, viene brutalmente degradata a “iniziativa personale” dal capogruppo Francesco Boccia, in evidente seppur implicito coordinamento con Elly Schlein.
Non solo arrancano sulla Storia, ne capovolgono anche il significato. Non se la passa meglio lo spicchio sindacale del bel mondo: i dirigenti del sindacato Uilm hanno denunciato una grave aggressione subita dai “colleghi” della Fiom, davanti ai cancelli dell’ex Ilva. Si parla di persone circondate, calci, pugni, addirittura inseguimenti selvaggi.
Schegge di purissimi, ideologicissimi, violentissimi anni ’70 nella cronaca del nuovo millennio. Nulla che riguardi il lavoro, l’industria, la loro interazione ai tempi della rivoluzione digitale. Mera, vecchissima, nauseabonda caccia ai servi dei padroni, in assenza di padroni, prima ancora che di servi.
Quanto agli intellettuali “progressisti”, è da tempo che hanno sostituito l’egemonia gramsciana con la coazione a ripetere freudiana. Ieri circolava molto su X una copertina de L’Espresso datata novembre 2020. Foto: gigantografia di ZeroCalcare in felpa d’ordinanza.
Titolo: «L’ultimo intellettuale». Sono transitati da Sartre al fumettista engagé, e lì si sono piantati.
Fuori, il mondo muta, evolve, o involve, comunque cammina, la stasi è bandita, la Storia non era finita, non lo è mai. Ma a loro non interessa, a loro interessa non finiscano le tartine all’aperitivo ProPal, mentre si dedicano a scovare l’infiltrato sionista.

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