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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
05.12.2025 Anche l'ONU scarica l'Albanese
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 05 dicembre 2025
Pagina: 17
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «La Albanese scaricata anche dall’Onu»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 05/12/2025, a pag. 17, la cronca  di Alessandro Gonzato intitolata: "La Albanese scaricata anche dall’Onu".


Alessandro Gonzato

«I giornalisti devono poter svolgere il loro lavoro liberamente e non devono mai essere intimiditi», dice il portavoce del Segretario Generale dell'ONU, in risposta alle dichiarazioni di Francesca Albanese. Per chi ancora non lo sapesse: la relatrice speciale per i Territori, all'indomani dell'aggressione dei centri sociali alla redazione de La Stampa, aveva rilasciato dichiarazioni del tipo "colpirne una per educarne cento". L'assalto alla redazione doveva essere un "monito" per i giornalisti che, a suo modo di vedere, non sono mai abbastanza filo-palestinesi. Anche l'ONU si ritrova in imbarazzo. Però continua a tenerla in un ruolo di responsabilità.

La relatrice dell’Onu, Francesca Albanese, è così speciale che adesso viene scaricata anche dal segretario dell’Onu. Ieri, rispondendo alla domanda di Micheal Wagenheim, corrispondente della britannica i24News, il portavoce di António Guterres ha stroncato la paladina pro-Pal, il cui balletto in piazza con Greta Thunberg non è la peggiore esibizione fornita recentemente: «Per il segretario generale», ha sottolineato il portavoce Onu, «è molto chiaro che i giornalisti non dovrebbero mai subire alcuna forma di violenza, ovunque si trovino, sia essa fisica, verbale o intimidatoria. I giornalisti devono poter svolgere il loro lavoro liberamente e non devono mai essere intimiditi». Il riferimento, si capisce, è alle dichiarazioni dell’Albanese dopo l’assalto dei manifestanti di estrema sinistra alla redazione de La Stampa: «Sia un monito ai giornalisti per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare al centro i fatti e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione». La domanda, invero una riflessione del collega Wagenheim, era stata tranciante: «Albanese, che continua a dare un tocco speciale al ruolo di relatrice speciale, è intervenuta contro un organo di informazione che ha portato all’arresto di trenta persone per vandalismo (...) Il segretario generale ha dichiarato proprio ieri, penso lo sappiate, che i giornalisti devono essere protetti da queste intimidazioni...».
Ormai sono rimasti solo Elly Schlein e un’élite di pensatori progressisti a non stigmatizzare l’affermazione dell’esperta in territori palestinesi dove non mette piede da un pezzo. Tra questi c’è Domenico Lucano detto Mimmo, europarlamentare di Avs e sindaco condannato per falso di Riace (da non confondere coi Bronzi): mentre quasi tutti i Comuni rossi di vergogna fanno dietrofront, lui annuncia l’intenzione di conferire all’Albanese la cittadinanza onoraria. Eccolo, Lucano: «Sento il dovere di parlare con chiarezza davanti alla tragedia del popolo palestinese. Riace ha costruito la sua identità su accoglienza e solidarietà, siamo gemellati con Gaza e questo legame è un patto morale che ci chiama a essere presenti, consapevoli e responsabili».
Ora viene il pezzo forte: «Non possiamo ignorare ciò che accade, e per questo nel prossimo Consiglio comunale proporrò di conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, che col suo lavoro autorevole e indipendente difende il diritto internazionale. È un gesto che vuole riconoscere il suo impegno, ma anche ribadire da che parte sta Riace».
La sinistra di Bologna sta dalla parte dell’imbarazzo dato che dopo aver dato all’Albanese la cittadinanza onoraria, conferita il 6 ottobre pur senza cerimonia (pochi giorni prima aveva rimbrottato il sindaco di Reggio Emilia reo di aver ricordato gli ostaggi israeliani), dicevamo dopo il riconoscimento il Pd s’è spaccato e le ultime dichiarazioni sui giornalisti hanno complicato ancora di più le cose. Su quotidiani e social diversi consiglieri comunali bolognesi vogliono che la cittadinanza venga revocata, e però hanno respinto la richiesta leghista di affrontare urgentemente la questione, rinviandola a data da destinarsi. Ieri i dem si sono superati: la consigliera Cristina Ceretti, una di quelle che aveva fatto mea culpa salvo poi affossare la richiesta della Lega, adesso scarica tutte le responsabilità sul sindaco Matteo Lepore, anche lui dem: «Il tema centrale non è certamente l’eventuale firma di alcuni di noi a sostegno di una delibera (di revoca, ndr), ma la capacità del sindaco di ascoltare e farsi carico di tutte le sensibilità e dei suggerimenti che arrivano da diverse realtà della sua comunità politica e da numerosi rappresentanti che sono stati democraticamente eletti a Bologna nelle liste del Pd in tutte le istituzioni più significative, dall’Europa fino al suo Consiglio comunale, passando per il parlamento». Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo?
La dem si dice «comunque fiduciosa che ci sarà presto un’iniziativa del sindaco per un confronto proficuo e che ci sarà modo di assumere in modo condiviso nella comunità del Pd una decisione sul da farsi».
Galeazzo Bignami, bolognese e capogruppo di Fdi alla Camera, l’ha presa alla larga: «Sta diventando una pantomima insopportabile. C’è solo una cosa da fare: revocarle la cittadinanza, chiedere scusa alla città e magari verificare se questa figuraccia è costata dei soldi al contribuente bolognese, così che venga restituito ciò che ha fatto spendere». Intanto a Firenze il sindaco dem Sara Funaro ha buttato la palla in corner: il voto sulla cittadinanza alla signora pro-Pal è slittato. Forse un modo per affossarlo sperando che il pubblico dimentichi.

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