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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Tempo Rassegna Stampa
05.12.2025 Svelata la strategia di Hamas per controllare le Ong che operano nella Striscia
Intervista di Giulia Sorrentino

Testata: Il Tempo
Data: 05 dicembre 2025
Pagina: 5
Autore: Giulia Sorrentino
Titolo: «Svelata la strategia di Hamas per controllare le Ong che operano nella Striscia»

Riprendiamo da IL TEMPO del 05/12/2025, a pag. 5, con il titolo "Svelata la strategia di Hamas per controllare le Ong che operano nella Striscia", l'intervista di Giulia Sorrentino a Itai Reuveni.

Giulia Sorrentino

Itai Reuveni
Itai Reuveni Direttore della comunicazione di Ngo Monitor, organizzazione non governativa con sede a Gerusalemme, fondata nel 2001, che si occupa di analizzare, monitorare e valutare l’operato delle Ong che lavorano nel contesto israelo-palestinese

Ancora sorprese dal report che associa Hamas a molte delle Ong che straniere che operano a Gaza. A redigere il dossier è stata la Ngo Monitor, organizzazione non governativa che vigila, appunto, sulle associazioni omologhe. Ed ecco che hanno scoperto il modo in cui il gruppo terroristico gestirebbe il lavoro di questi enti tramite documenti interni di Hamas. Un metodo che loro ritengono si basi sul sistema del "garante", grazie al quale Hamas richiederebbe collegamenti formali tra il suo apparato di sicurezza interna e le Ong internazionali. Come precedentemente riportato da Ngo Monitor, avverrebbe anche l'inserimento di agenti di Hamas in posizioni amministrative all'interno di Ong internazionali che operano a Gaza, la creazione di elenchi di beneficiari per l'assistenza finanziaria, che verrebbero poi utilizzati dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni umanitarie. A parlarcene è colui che ha scritto il report, Itai Reuveni Direttore della comunicazione di Ngo Monitor:

«Ciò che vediamo qui è un sistema di intelligence altamente sofisticato. Hamas ha iniziato a considerare l'impegno e le organizzazioni umanitarie internazionali come una risorsa strategica per espandere le sue attività terroristiche e aumentare i suoi finanziamenti. Ha capito che le Ong non possono operare senza la sua approvazione e ha sistematicamente identificato i punti deboli al loro interno: individui affiliati ad Hamas che potevano essere persuasi a collaborare o costretti a rifiutare. Sono state raccolte informazioni personali per consentire ricatti, estorcere dati sensibili e reindirizzare fondi e progetti verso scopi militari. Si tratta di un abuso calcolato e metodico degli aiuti umanitari internazionali, questa volta scritto con le parole di Hamas stesso».

I risultati identificano le Ong e le affiliate locali che avrebbero contribuito a mantenere il controllo di Hamas sui principali sistemi di aiuti. Il meccanismo di sicurezza interna di Hamas, secondo le ricerche, sarebbe volto a individuare i garanti e gli addetti locali all'interno di enti e associazioni, classificare i garanti secondo criteri di sicurezza per poterne avvalersi, mettere le associazioni e le organizzazioni internazionali sotto costante sorveglianza tecnologica e infiltrarsi nelle sedi centrali delle organizzazioni internazionali e nei loro dipendenti, sia tecnologicamente che tramite risorse umane. Sembra che per raggiungere questi obiettivi Hamas abbia raccolto numerose informazioni personali sui garanti, tra cui quelle riguardanti le loro relazioni, la corrispondenza, il background professionale, l'osservanza religiosa, l'attività politica e le affiliazioni (anche con gruppi terroristici designati) e i precedenti penali. Tanto che hanno riportato estratti dei rapporti di intelligence di Hamas sui garanti. Si legge che annotano frasi come:

«Esce di casa indossando abiti esposti, violando la legge della sharia», «Ha una personalità molto forte e non è soggetta a pressioni ed estorsioni», «Indossa abiti in linea con la moda a causa del suo lavoro», «Lui odia il movimento Hamas», «È un comunista».

Insomma, siamo davanti a una rete che, in assenza di forti smentite, scuoterebbe e non poco il mondo delle organizzazioni non governative. I nomi che sono stati coinvolti non sono di basso profilo: Medici Senza Frontiere (MSF), Oxfam, Save the Children e il Consiglio Norvegese per i Rifugiati sono solo alcuni dei più rilevanti.

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segreteria@iltempo.it

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