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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Il Tempo Rassegna Stampa
05.12.2025 Serve trasparenza sui centri islamici
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Il Tempo
Data: 05 dicembre 2025
Pagina: 1
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Soft e graduale. Ma è sempre sottomissione»

Riprendiamo da IL TEMPO di oggi 05/12/2025, a pag. 1, con il titolo "Soft e graduale. Ma è sempre sottomissione", il commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Soft e graduale. Ma è sempre sottomissione – Il Tempo
Una trasformazione sta cambiando il volto dei nostri quartieri, i negozi storici scompaiono, sostituiti da nuove attività spesso legate alle comunità islamiche. A questo mutamento urbano si affiancano timori per sicurezza e trasparenza, con una rete di centri e luoghi di preghiera percepiti come opachi e difficili da monitorare. In assenza di un’intesa formale con lo Stato, diventa urgente un censimento serio di attività, persone e finanziamenti

Sembra soft e graduale: giorno per giorno nemmeno te ne accorgi. Ma poi alzi lo sguardo e ad esempio non vedi quasi più i negozi tradizionali di quartiere che ti avevano accompagnato durante la tua giovinezza, sostituiti dai minimarket «bangla».

Piccoli segni ma inesorabili: piano piano il profilo della nostra città (e di ogni città d’Italia) è alterato, sfigurato, trasformato in un’anonima e un po’ inquietante kasba.
E non è solo una faccenda estetica. Oggi la nostra Giulia Sorrentino, mescolando l’inchiesta de Il Tempo di tutti questi mesi sulla rete islamista con quella appena cominciata su sicurezza e degrado, ci accompagna in un viaggio per nulla rassicurante in mezzo a centri islamici e luoghi di preghiera che paiono cellule fuori controllo.
Gli stessi albergatori delle zone calde chiedono più sicurezza, più controllo, lanciano un allarme che non deve rimanere inascoltato.

Più che mai, Il Tempo rilancia una proposta dura ma di impronta rigorosamente liberale. Occorre un censimento (uso appositamente un concetto sdoganatissimo, che evoca solo positive esigenze di trasparenza) di tutti i luoghi di culto, di incontro e di associazionismo ispirati all’Islam sul nostro territorio. La medesima trasparenza va richiesta sulle relative fonti di finanziamento.

Mi sembra il minimo sindacale, a maggior ragione in assenza di un’intesa con lo stato italiano che non è stata possibile per ben due volte (con governi di centrosinistra e di centrodestra) a causa dell’opposizione proprio delle comunità islamiche. Ma questa mancata intesa non può significare mancanza di chiarezza su attività, persone, finanziamenti.

Insistiamo. Prima che sia troppo tardi. Prima che la sottomissione diventi l’opzione più probabile.

Per inviare la propria opinione al Tempo, telefonare 06/675881, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


segreteria@iltempo.it

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