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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.09.2003 leggere la realtà all'incontrario
Lo fa Caretto sul Corriere

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 settembre 2003
Pagina: 11
Autore: Ennio Caretto
Titolo: «Veto americano alle Nazioni Unite sul caso Arafat»
Quello scelto dal Corriere è un titolo che non si discosta da (quasi) tutti
gli altri che possiamo trovare oggi nella stampa italiana; nessuno ha
ritenuto di titolare, ad esempio: "Le nazioni Unite si rifiutano di
condannare il terrorismo".
Mentre in realtà è proprio questa la causa prima ed unica della bocciatura
della risoluzione di condanna nei confronti della decisione israeliana di
proclamare l' intenzione di rimuovere Arafat dalla stanza dei bottoni.
Questo è il vero ed unico motivo del veto americano, che Bush sarebbe stato
ben lieto di non dover imporre al Consiglio di Sicurezza.
Ma non è storia nuova. Le Nazioni Unite hanno sempre evitato di condannare
esplicitamente il terrorismo (Amnesty International lo definisce un crimine
contro l' umanità), soprattutto se si trattava di quello arabo contro
Israele.
Ma l' articolo firmato da Caretto contiene anche un lapsus freudiano dell'
autore, che scopre le sue simpatie: infatti, la decisione di Bush di
collegare l' entità degli aiuti finanziari americani ad Israele con l'
abbandono di fatto degli insediamenti situati oltre la linea verde e con il
tracciato del cosiddetto muro di difesa, per Caretto "non è la svolta dell'
amministrazione di Bush padre, che tolse gli aiuti a Israele per spingerlo
alla pace" - Bush figlio, per Caretto, "si muove con esitazione" in questo
contesto.
Caretto ritiene esplicitamente che si debba costringere Israele a cercare la
pace, non i palestinesi a rinunciare al terrorismo.Una volta di più, ci
troviamo con un giornalista che legge la realtà al contrario.


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