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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
27.11.2025 I russi sono senza risorse
Intervista di Maurizio Stefanini al colonnello Orio Giorgio Stirpe

Testata: Libero
Data: 27 novembre 2025
Pagina: 13
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: ««I russi sono senza risorse Saranno obbligati a cedere»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 27/10/2025, a pag. 13, con il titolo "«I russi sono senza risorse Saranno obbligati a cedere»" l'analisi di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

Orio Giorgio Stirpe, colonnello della riserva e analista militare indipendente, è uno dei più ottimisti sul conflitto in Ucraina, uno dei pochi che non aveva creduto alla vittoria-lampo russa nel 2022.

Quanto può resistere l’Ucraina se la proposta di pace non va in porto? Ne parliamo con Orio Giorgio Stirpe: colonnello della riserva e analista militare indipendente, dopo esserlo stato per 12 anni presso il Comando Nato Nrdc Italy di Solbiate Olona. È anche autore per Mimesis Edizioni del libro Gli errori di Putin Ucraina: una guerra a tutti i costi.
«Questo accordo non può andare in porto, perché è al momento impossibile accontentare entrambe le parti. Un problema è che noi in Italia subiamo un’ondata di disinformazione proveniente dalla Russia, e ci siamo così convinti che l’Ucraina è alla canna del gas. Ciò è completamente falso. Il dubbio vero è se si esauriscono prima gli ucraini o i russi, perché sostanzialmente alla fine sono nella stessa situazione. Stanno tutte e due soffrendo per un attrito che li porterà all'esaurimento, ma bisogna vedere quale dei due si esaurirà per primo».
Una logica elementare suggerirebbe che siccome la Russia è più grande, ha più abitanti e ha più risorse l’Ucraina dovrebbe cedere prima. Ma precedenti come Vietnam, Algeria o Afghanistan mostrano che può non essere necessariamente così.
«La Russia sta esaurendo la sua economia. Hanno praticamente consumato il fondo sovrano, esportano sempre di meno, pure l’India ha tagliato le importazioni di petrolio russo. Continuano a esportare soltanto alla Cina, praticamente, e a un prezzo scelto dai cinesi, per cui alla fine gli entra pochissimo. Usano molto i droni perché di missili ne producono sempre di meno e hanno praticamente esaurito le riserve. Anche l’artiglieria non la usano più perché hanno esaurito le canne dei cannoni, e non sono capaci di rimpiazzarle».

Perché le canne di cannone si sono esaurite? Per usura?
«Sì, per usura. Si spaccano, esplodono in faccia, non possono più mantenere il ritmo di fuoco che usavano prima. L'artiglieria ucraina, invece, siccome è di tipo occidentale le canne di riserva ce le ha. Vero che noi continuiamo a produrre meno munizionamento d’artiglieria dei russi, anche se ne produciamo via via sempre di più. Ma quello che produciamo noi è sufficiente per l’artiglieria ucraina, mentre l’artiglieria russa ha munizioni inservibili, perché non riescono più a spararle. Per questo che anche i russi usano ora soprattutto i droni. I russi stanno continuando a costruire alcuni tipi di missile, ma comunque in numeri bassi: circa 20 carri armati al mese e una marea di droni. Ma non stanno più costruendo veicoli da combattimento per fanteria, non stanno più costruendo artiglieria di nessun tipo, non stanno più costruendo aerei.
Hanno chiaramente ancora tantissimi numeri di quello che c’è, e gli ucraini a loro volta non è che abbiano tantissimo. Nel momento in cui sei disponibile a subire perdite molto elevate per un guadagno molto ridotto, è chiaro che puoi continuare ad attaccare. Ma prima o poi anche il fondo sovrano con cui paghi i soldati si esaurirà.

E rispetto al reclutamento?
«È un fatto che i russi adesso quando reclutano i soldati non gli pagano più il premio enorme di ingaggio che gli pagavano ancora un anno fa. In questo secondo semestre del 2025 hanno reclutato meno soldati di quelli che hanno perso. È vero che non sono ancora passati alla mobilitazione generale, ma gli uomini che eventualmente mobiliti poi li devi equipaggiare, li devi addestrare, li devi inquadrare e dargli dei comandanti.

Mentre l’Ucraina non è in difficoltà?
Quindi anche quando andiamo a parlare di materiale umano, che è l'unico punto dove i russi mantengono una superiorità schiacciante sugli ucraini, è comunque una cosa relativa. In Italia si è diffusa anche la convinzione che gli ucraini abbiamo finito gli uomini, e avrebbero difficoltà a reclutare. Ma, scusate, se fosse vero, avrebbero aperto le frontiere ai giovani che se vogliono possono ancora andare all’estero? Avrebbero mantenuto la legge che gli vieta di reclutare le quattro classi dai 18 ai 22 anni? In realtà se manca qualcosa agli ucraini sono i mezzi da combattimento corazzati, che noi non siamo in grado di fornirgli. Gli abbiamo dato tutto quello che gli potevamo dare e adesso dobbiamo produrre materiale nuovo».

Questa dipendenza non è a sua volta un limite?
«L’unica cosa che può mettere veramente in crisi gli ucraini è effettivamente se noi europei smettiamo.
Per questo la disinformazione russa punta a colpire questo punto debole».
Dunque, riassumendo. I russi hanno il problema economico di esaurire le risorse. Gli ucraini il problema politico se gli europei o gli occidentali si stufano di appoggiarli. «Volendo semplificare al massimo, è così».

Ma gli ucraini non hanno anche i loro problemi economici?
«Sì. L'Ucraina sarebbe uno Stato fallito se non fosse sostenuta da noi. L'aiuto europeo è fondamentale, se andiamo a toglierlo potrebbero probabilmente resistere quattro mesi».

E la Russia, invece, quanto può reggere ai problemi economici crescenti?
«La Russia è un animale economico molto diverso da noi. Anche una volta che si attraversa una linea rossa, le banche sono vuote e non ci sono più soldi, non sappiamo quanto la resilienza del popolo può durare Quello che sappiamo è che quando un impero crolla crolla di colpo. Abbiamo visto la stessa Russia nel 1917, e l’Urss nel 1991. Stiamo comunque parlando di mesi, non di anni».

Quindi in un modo o nell’altro si dovrebbe risolvere nel 2026-27?
«Al 2027 non credo che ci arriveremo».

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