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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
15.09.2003 Ecco come Arafat è riuscito ad ostacolarmi
parla Abu Mazen, ma lo scrive solo il Corriere.

Testata: Corriere della Sera
Data: 15 settembre 2003
Pagina: 5
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «L'accusa di Abu Mazen:»
Qual è il ruolo di Arafat nella eliminiazione di Abu Mazen? Ce lo racconta lo stesso Abu Mazen.
E questo sarebbe l'Arafat per il quale si muovono le cancellerie di tutta Europa..!

E' pubblicato sul Corriere della Sera e firmato da Guido Olimpio, a pagina 5.

A cura della redazione

Un atto d’accusa contro le manovre di Arafat e della sua corte. Questo il discorso pronunciato da Abu Mazen, nove giorni fa, dopo aver dato le dimissioni da premier. Un intervento davanti al Parlamento palestinese del quale il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato ieri la prima parte.


PERSONALITA’ - «Forse a nessuno piace la mia personalità. Israele dice "lui va bene" e ci colpisce. Hamas dice "è un uomo integro" e ci colpisce. L’Autorità palestinese (Arafat, ndr ) ci consegna un bastone e poi ci accusa di minacciare la sua legittimità». Abu Mazen parla di «umiliazione», «ferita», «pugnalate».


DIPLOMAZIA - Abu Mazen ha nominato Nabil Shaat ministro degli Esteri e ha chiesto al raìs di affidargli la responsabilità delle ambasciate Olp togliendola a Faruk Kaddumi, che è rimasto in esilio perché contrario alla pace di Oslo. Arafat si è guardato bene dal farlo. «La vittima è la diplomazia palestinese, perché non si può prendere alcuna iniziativa», ha accusato Abu Mazen.


PENSIONE - Il premier uscente ha cercato di portare l’età della pensione a 60 anni in modo da svecchiare un apparato ispirato dal più scandaloso nepotismo. «Possiamo permetterci di far lavorare nello stesso ministero nonno, figlio e nipote quando abbiamo 18 mila laureati?».


TASSE - «Abbiamo preso delle decisioni su alcune tasse imposte dall’Autorità, oltre il 15%. Non so dove vadano a finire questi fondi. Quando ho cercato di cancellare le imposte, loro (gli uomini di Arafat, ndr ) mi hanno detto: "Tu danneggi l’intifada". Cosa c’entrano le tasse con l’intifada?». Secondo Haaretz si tratta di denaro finito nel tesoro segreto del raìs.


MONOPOLIO - Abu Mazen e il ministro delle Finanze Salem Fayyad hanno cercato di mettere fine alla pratica dei monopoli gestiti da alcuni personaggi di primo piano. «Abbiamo cancellato quello della benzina e il bilancio è cresciuto di 6 milioni di dollari al mese. Ogni anno sono stati rubati in questo modo 72 milioni di dollari».


STIPENDI - Un altro nodo che Abu Mazen ha provato a sciogliere è stato quello dei salari della sicurezza. Da anni il denaro, in contanti, viene consegnato ai capi degli apparati che lo distribuiscono sempre in contanti in base alla loro discrezione. Un sistema di corruzione che pone fuori controllo migliaia di agenti e favorisce la nascita di corpi separati. «La questione non è stata risolta e il risultato è che le persone che ricevono benifici illegali sono ancora in carica».


POTERE - «Vogliamo sapere quale è il nostro mandato. Le ambasciate non sono sotto la nostra responsabilità, allora perché abbiamo il ministro degli Esteri? Lo stesso vale per i governatori, allora a cosa serve il ministro dell’Interno? Un ministro non può nominare il suo vice senza l’approvazione di Arafat. I ministri non hanno alcuna autorità su chi è assunto e licenziato. Tutto dipende dal raìs (Arafat, ndr )».


TV - «Tutti i media del mondo hanno dato notizia del mio incontro con Colin Powell. Solo la nostra tv non ha trasmesso nulla. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che "c’erano delle istruzioni", in altre parole una disposizione di Arafat». E quando Abu Mazen si è recato alla Casa Bianca, ricorda il giornale, la tv palestinese ha preferito trasmettere un film su una danzatrice egiziana.
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