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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Libero Rassegna Stampa
24.11.2025 Giuliano Cazzola: «I velinari di Hamas vanno a caccia dell’incidente»
Intervista di Antonio Castro

Testata: Libero
Data: 24 novembre 2025
Pagina: 4
Autore: Antonio Castro
Titolo: «Giuliano Cazzola: «I velinari di Hamas vanno a caccia dell’incidente»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/11/2025, a pag. 4, con il titolo "Giuliano Cazzola: «I velinari di Hamas vanno a caccia dell’incidente»" l'intervista di Antonio Castro.

Giuliano Cazzola - Wikipedia
Giuliano Cazzola, sindacalista, critica le violenze nelle manifestazioni pro-Palestina a Bologna, sottolineando come siano previste e strumentalizzate dagli organizzatori. Denuncia la disinformazione dei media e l’uso della piazza come sostituto della politica. Pur riconoscendo l’impegno e la professionalità delle forze dell’ordine, invita a misure più severe contro chi trasforma il diritto di manifestare in violenza

Giuliano Cazzola, sindacalista di lungo corso, giuslavorista. Ma soprattutto bolognese Doc. Ha trascorso mezzo secolo tra impegni sindacali e politici. E quello che vede non gli piace...

È normale quello che è successo sotto i portici venerdì sera? «Episodi di guerriglia urbana che mai sono la norma in ogni manifestazione, in particolare quando scendono in piazza i pro-Pal. Venerdì, però, c’è stato un passaggio importante. Di solito i pacifisti a senso unico commentano i disordini che accompagnano le loro iniziative con queste parole: "Il corteo proseguiva pacifico quando gruppi di estremisti incappucciati si sono staccati ed hanno iniziato ad attaccare le forze dell’ordine. Noi condanniamo le violenze, ma non accettiamo che mettano in cattiva luce la grande manifestazione di popolo per la pace". Come se si trattasse di due momenti diversi e distinti, mentre sono collegati e interdipendenti. Questa volta le violenze erano previste. Il sindaco aveva chiesto di non far giocare la partita. Ovvero vi era il riconoscimento che la violenza è un elemento costitutivo di queste iniziative; gli organizzatori sono consapevoli di portarsi appresso gli sfascisti, ma fa parte dell’iniziativa».

Basta un qualsiasi riferimento a Israele per innescare tanta rabbia?

«La Costituzione riconosce il diritto di manifestare "pacificamente e senza armi": chi mette a ferro e a fuoco una città e ferisce i poliziotti abusa di un diritto per commettere reati. È bene ricordare che il 21 novembre era l’anniversario dell’assalto fascista a Palazzo d’Accursio del 1920 che segnò l’inizio di quel processo politico che due anni dopo portò il fascismo al potere. Dobbiamo cominciare a chiamare le cose con il loro nome. Le sinistre sono sempre a caccia di nostalgici fascisti all’interno della maggioranza e del governo, quando sono loro a portarli a spasso per le città».

Lepore attacca la gestione "muscolare" giurando che «tutti i cittadini italiani sono scontenti della gestione di questo governo sulla sicurezza». È così?

«Le ricordavo gli eventi del 21 novembre 1920. Tutti gli storici sono concordi nel denunciare le connivenze dell’allora questore di Bologna con gli squadristi di Italo Balbo. Matteo Piantedosi è un valido ministro dell’Interno. In questo Paese, c’è sempre un motivo per manifestare e per usare violenza. La Polizia è in campo quasi tutti i giorni perché in nessun altro Paese la piazza tenta di sostituire l’incapacità politica delle opposizioni come da noi. E la gestione dell’ordine pubblico avviene con grande professionalità. I mestatori cercano il morto, per gettare nel dibattito politico un altro Carlo Giuliani. Anzi, potrebbe essere questo lo "scossone" di cui si è parlato nei giorni scorsi. Le forze dell’ordine sono state in grado, finora, di non cadere nella trappola».

I razzi pirotecnici lanciati ad alzo zero contro i reparti sono normali?

«Vi sono casi di una certa gravità. Questo personale continua a fare il suo dovere in condizioni di lavoro insostenibili, come fanno notare i loro sindacati, anche quelli legati alle grandi confederazioni. Mi aspetterei una telefonata del Capo dello Stato a Piantedosi di tenore diverso da quella dopo i fatti di Pisa e di Firenze. Mi pare evidente che ci sia un disegno eversivo, che va alla ricerca di pretesti. La vicenda della Palestina è allucinante. Un capolavoro di disinformazione, di narrazione faziosa a cui hanno concorso in tanti a partire dai media, che si sono qualificati in gran parte come "velinari" di Hamas.

Finita la saga della Flotilla cosa dobbiamo aspettarci?

«Di pagliacciate ne basta una ogni tanto. È cambiata la fase dopo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato il piano Trump. Non sarebbe male se i pacifisti si accorgessero della lotta del popolo Ucraino. In primavera l’Italia si misurerà con i referendum sulla separazione delle carriere. Sarà il referendum più importante dopo quello del 2 giugno del 1946. Volete scommettere che i pro-Pal scenderanno in campo per il No?».

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