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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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israele.net Rassegna Stampa
23.11.2025 Continua l’indottrinamento all’odio nei testi scolastici di UNRWA e Autorità Palestinese, alla faccia delle promesse di riforma – Israele.net
Redazionale del Times of Israel

Testata: israele.net
Data: 23 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Times of Israel
Titolo: «Gli ebrei, intrinsecamente corrotti, complottano per dominare il mondo. Israele, “entità sionista di occupazione”, non compare sulle mappe. La strage degli atleti alle Olimpiadi di Monaco è un esempio di legittima lotta palestinese. Continua l’indottrinam»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - il redazionale del Times of Israel dal titolo "Gli ebrei, intrinsecamente corrotti, complottano per dominare il mondo. Israele, “entità sionista di occupazione”, non compare sulle mappe. La strage degli atleti alle Olimpiadi di Monaco è un esempio di legittima lotta palestinese. Continua l’indottrinamento all’odio nei testi scolastici di UNRWA e Autorità Palestinese, alla faccia delle promesse di riforma".

Le mappe dell’Autorità Palestinese cancellano Israele, la storia ebraica è negata, e persino materie come scienze e matematica integrano contenuti che disumanizzano gli israeliani. L’UE ha sbloccato oltre 400 milioni di euro dopo gli impegni alla riforma, ma i funzionari palestinesi ammettono che “non è stata cambiata una sola parola”

Uno studio che esamina per la prima volta in quattro anni i libri di testo usati nelle scuole dell’Autorità Palestinese e dell’UNRWA rileva che non sono state apportate le modifiche e migliorie che l’Autorità Palestinese ha più volte promesso.

L’Autorità Palestinese aveva precedentemente assicurato agli Stati Uniti e all’Unione Europea che avrebbe rivisto il materiale didattico utilizzato nei territori sotto la sua giurisdizione allo scopo di rimuovere i contenuti che promuovono pregiudizi, odio e violenza.

Tuttavia, il nuovo studio pubblicato mercoledì dall’istituto specializzato IMPACT-SE prende in esame i libri di testo utilizzati nell’attuale anno scolastico e rileva che non sono stati apportati cambiamenti.

Secondo lo studio, vi sono passaggi nei libri di testo che descrivono gli ebrei come manipolatori, intrinsecamente corrotti e nemici dell’islam.

I testi includono anche immagini e terminologie relative a teorie sul complotto globale ebraico, all’avidità degli ebrei, al controllo ebraico su mass-media e istituzioni finanziarie.

Un libro di storia per l’undicesimo anno di scuola contiene immagini chiaramente antisemite di ebrei che controllano il mondo.

Sotto le parole “colonialismo culturale” – che, secondo il testo, è “la forma più pericolosa di colonialismo” – compare un disegno di due braccia che tengono il globo: una con la bandiera americana, l’altra con la bandiera israeliana.

In un libro di testo di educazione islamica per l’undicesimo anno vengono utilizzati versetti del Corano per insegnare che i “Figli di Israele” sono corrotti, destinati alla distruzione e che saranno puniti.

Lo stesso approccio si riflette nel fatto che il nome “Israele” non compare sulle mappe dei libri di testo.

Al suo posto l’unica entità indicata tra il fiume Giordano e il mare è la “Palestina”, mentre Israele viene definito “l’entità sionista” o “l’occupante sionista”, la sua stessa esistenza viene descritta come “incompatibile con la giustizia” e gli israeliani vengono sistematicamente disumanizzati.

“Anche gli esercizi di scienze, matematica e grammatica – afferma il rapporto – sono concepiti per normalizzare la violenza e promuovere la disumanizzazione”.

Una guida per insegnanti del settimo anno di scuola descrive israeliani che rompono la testa di bambini palestinesi davanti alle loro madri e mutilano le donne per strappare loro i gioielli, spiegando che gli studenti dovranno ricreare visivamente questi fatti con dei disegni.

Un libro di testo per la dodicesima classe include una poesia che esorta gli studenti a “tornare” nelle città israeliane, utilizzando versi che richiamano gli attacchi del 7 ottobre 2023 (“Diamo le nostre anime per la rivoluzione. Portiamo la fiamma della rivoluzione a Haifa, a Giaffa, alla Al-Aqsa e alla Cupola della Roccia”).

In un testo per la prima elementare la parola araba per “martire” (shahid) è una delle prime che viene insegnata ai bambini che imparano l’alfabeto.

Vi sono anche esempi di incitamento al terrorismo.

Dalal al-Mughrabi, la terrorista di Fatah che nel 1978 perpetrò il massacro della Strada Costiera in cui furono assassinati 38 israeliani, tra cui 13 bambini, figura come uno dei personaggi principali in un testo di lettura di lingua araba per la quinta elementare. Il testo di dieci pagine celebra l’attentato come un atto di “eroismo” e tesse le lodi della terrorista.

In libro di storia, sempre per la classe quinta, la strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972 viene presentata come un legittimo metodo di lotta palestinese.

Notevoli anche le omissioni. Secondo lo studio, sono stati rimossi i riferimenti alla storia ebraica e agli sforzi diplomatici arabo-israeliani che erano presenti in alcune edizioni precedenti.

Totalmente assenti i riferimenti al processo di pace di Camp David, così come qualsiasi contenuto che promuova la non violenza o il compromesso per la coesistenza.

Di fatto manca qualsiasi riconoscimento della storia ebraica. E’ ignorata la Shoah, così come sono taciute le persecuzioni e le espulsioni subìte dalle comunità ebraiche nei paesi arabi.

Un libro di studi sociali per ragazzi di seconda media liquida la storia ebraica in Palestina come irrilevante e definisce la storica presenza ebraica a Gerusalemme come una “invenzione” volta a cancellare l’eredità arabo-islamica.

Una guida per insegnanti di arabo di terza media esorta a sostenere che “il sionismo è terrorismo moderno ed è destinato a scomparire” e che il “diritto al ritorno” (che cancellerebbe lo stato ebraico) è irrinunciabile.

Secondo il rapporto, anche in settori non correlati a Israele i libri di testo palestinesi non sono all’altezza degli standard educativi delle Nazioni Unite. Ad esempio, continuano a presentare le donne come deboli e subordinate agli uomini.

Il rapporto di IMPACT-SE prende in esame i libri di testo adottati per l’anno scolastico 2025-2026, dalla prima alla dodicesima classe.

Si tratta di testi utilizzati dal sistema scolastico pubblico dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, nonché dall’UNRWA (l’agenzia Onu per i profughi palestinesi), che sia in Cisgiordania che a Gaza utilizza i libri pubblicati dall’Autorità Palestinese.

Lo studio completo presenta 210 esempi, tratti da un totale di 290 libri di testo e 71 guide per gli insegnanti.

Sono libri utilizzati per insegnare a 1,3 milioni di alunni storia, educazione cristiana, educazione islamica, arabo, scienze, matematica, studi sociali, educazione civica e geografia.

L’anno scorso, l’Autorità Palestinese ha firmato un accordo con l’Unione Europea, il suo principale finanziatore internazionale, in cui si impegnava a rimuovere dai materiali e programmi scolastici i contenuti che istigano all’odio. Promesse analoghe erano state fatte anche all’amministrazione statunitense.

L’impegno fondamentale per la riforma dell’istruzione figura in una “Lettera di intenti” del luglio 2024 inviata dall’Autorità Palestinese alla Commissione europea.

Quella Lettera d’intenti è servita per sbloccare il trasferimento all’Autorità Palestinese, tra luglio e settembre 2024, di oltre 400 milioni di euro che l’Unione Europea aveva condizionato al rispetto dei parametri di riferimento per la riforma dell’istruzione.

Tuttavia, a settembre, Abdul Hakim Abu Jamous, capo della Divisione Umanistica del Ministero dell’istruzione palestinese, dichiarava al quotidiano palestinese Al-Quds : “Non è stata rimossa o modificata una sola parola nei libri di testo”, aggiungendo che il Ministero dell’istruzione palestinese non aveva accettato nessuna modifica ai suoi programmi scolastici.

Lo stesso settembre, nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) dichiarava: “Svilupperemo i programmi educativi in ​​conformità con gli standard UNESCO entro due anni”.

“Questo esauriente rapporto espone una realtà cruda e inquietante – conclude Marcus Sheff, CEO di IMPACT-se – Virulento antisemitismo, glorificazione della jihad, incitamento alla violenza rimangono profondamente radicati a tutti i livelli nei libri di testo dell’Autorità Palestinese. L’ovvia conclusione è che, a meno di un intervento atteso da tempo da parte della comunità internazionale, profondo e duraturo, l’indottrinamento sistematico dei giovani palestinesi attraverso l’educazione estremista è destinato a perdurare”.

(Da: Times of Israel, jns.org, 19.11.25)

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