domenica 23 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Shalom Rassegna Stampa
23.11.2025 Un sito anonimo pubblica dati personali di accademici israeliani e offre denaro per ucciderli
Analisi di Luca Spizzichino

Testata: Shalom
Data: 23 novembre 2025
Pagina: 1
Autore: Luca Spizzichino
Titolo: «Un sito anonimo pubblica dati personali di accademici israeliani e offre denaro per ucciderli»

Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Luca Spizzichino dal titolo "Un sito anonimo pubblica dati personali di accademici israeliani e offre denaro per ucciderli".

Luca Spizzichino - Giornalista | Presidente dell'UGEI - Unione Giovani  Ebrei d'Italia | Redattore presso Shalom.it | LinkedIn
Luca Spizzichino
Un sito anonimo pubblica dati personali di accademici israeliani e offre  denaro per ucciderli - Shalom
Un sito anonimo chiamato The Punishment for Justice Movement sta diffondendo online liste di proscrizione di accademici israeliani, pubblicando dati personali e offrendo ricompense per intimidazioni, aggressioni e omicidi. Le autorità israeliane parlano di una minaccia “senza precedenti” e sospettano il coinvolgimento di attori ostili come reti legate all’Iran

Un sito anonimo apparso nei mesi scorsi sul web sta diffondendo liste di proscrizione contro decine di accademici israeliani, pubblicando i loro dati personali e offrendo ricompense in denaro per atti di intimidazione, aggressioni e persino omicidi. Un atto che le autorità israeliane definiscono “senza precedenti” per livello di dettaglio, per la portata delle minacce e per l’esplicita incitazione alla violenza contro civili. La pagina, gestita sotto il nome The Punishment for Justice Movement, sembra operare dall’estero e ha già attirato l’attenzione dello Shin Bet, del Mossad e della Direzione Nazionale Cyber.

Attivo da agosto e rilanciato in settembre, il sito presenta gli accademici come “criminali” e “collaboratori militari”, accusandoli di sviluppare tecnologie al servizio dell’IDF e di contribuire “alla morte di bambini palestinesi”. Le parole, tutt’altro che retoriche, sono accompagnate da un tariffario: mille dollari per affiggere cartelli di protesta davanti alle loro abitazioni, cinquemila per informazioni utili, ventimila per l’incendio di case o veicoli, cinquantamila per l’omicidio di un professore. La cifra raddoppia per quelli definiti “bersagli speciali”.

Nomi e identità non sono affatto generici. Tra gli “special targets” compaiono figure di primissimo piano della comunità scientifica israeliana: Daniel Chamovitz, presidente della Ben-Gurion University; Daniel Zajfman, ex presidente del Weizmann Institute e attuale presidente della Israel Science Foundation; Eliezer Rabinovici, fisico della Hebrew University ed ex rappresentante israeliano al CERN; Erez Etzion, direttore dell’Istituto di Fisica delle Particelle di Tel Aviv; e Shikma Bressler, ricercatrice del Weizmann e voce centrale nel movimento di protesta contro la riforma giudiziaria.

Accanto ai nomi, il sito espone fotografie, indirizzi di casa, numeri di telefono, email, profili social e persino copie di passaporti e visti statunitensi.

Le liste includono anche docenti e ricercatori che vivono fuori da Israele, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, ampliando ulteriormente il potenziale raggio d’azione della minaccia.

Le autorità israeliane temono che il gruppo possa essere legato a reti ostili al Paese, inclusi attori sponsorizzati dall’Iran. Sebbene l’effettiva capacità operativa del movimento resti incerta, l’incitamento esplicito alla violenza e l’offerta di denaro sono considerati elementi in grado di attrarre individui radicalizzati o persone interessate alla ricompensa. “È una gravissima escalation contro civili israeliani,” afferma una fonte vicina alle indagini. “Non siamo di fronte a semplice propaganda, ma a un invito concreto all’azione.”

La reazione del mondo accademico è di sconcerto e allarme. Il Comitato dei Presidenti delle Università israeliane ha definito l’iniziativa “pericolosa e agghiacciante”, denunciando una campagna che “segna gli studiosi come bersagli e ne legittima il sangue”. Tutte le informazioni raccolte sono state trasmesse immediatamente allo Shin Bet, alla Polizia e ai responsabili della Cybersecurity nazionale, mentre gli atenei stanno invitando i docenti a rafforzare le misure di sicurezza, evitare di pubblicare gli itinerari di viaggio e segnalare qualsiasi comportamento sospetto.

Il presidente della Ben-Gurion University, Daniel Chamovitz, uno dei principali bersagli, si dice preoccupato soprattutto dalla “retorica estrema che incoraggia la violenza”, pur confidando nella capacità delle autorità israeliane e internazionali di intervenire.

Per inviare a Shalom la propria opinione, telefonare: 06/87450205, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


redazione@shalom.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT